Spagna – Gli aiuti d’emergenza al Nepal entrano nella seconda fase, con la paura dei Monsoni |
RMG – Per alleggerire le sofferenze della popolazione |
(ANS – Madrid) – Il salesiano don Vincent Mondal, responsabile del coordinamento degli aiuti di emergenza inviati dall’India in Nepal, ha avuto ieri, 18 maggio, un incontro con i media presso la sede della Procura Missionaria Salesiana di Madrid, per spiegare la situazione attuale e quanto verrà realizzato attraverso gli aiuti che vengono inviati in Nepal.
L'interferenza del governo nepalese nel controllare la distribuzione degli aiuti e la ricezione dei fondi ha fatto sì che l’Ispettoria salesiana di Calcutta sia divenuta il centro delle operazioni dei Salesiani per l’invio e la distribuzione dei generi di soccorso.
“La nostra priorità sono i bambini, lo erano prima e lo sono ora, dopo il terremoto. L’obiettivo principale è quello di garantire la loro formazione attraverso i nostri centri e poter aiutare nei prossimi tre anni le famiglie che hanno perso tutto” ha spiegato don Mondal.
Il salesiano ha riconosciuto che “la gente si aspettava un grande terremoto, data la zona sismica su cui il paese poggia. Abbiamo potuto agire fin da subito grazie ai nostri fondi. Poi le Procure Missionarie salesiane, le ONG, le fondazioni e tutti i rami della Famiglia Salesiana si sono mobilitati per aiutare e sostenere il Nepal e gli aiuti continuano ad arrivare, e di questo siamo molto grati”.
I Salesiani in Nepal collaborano con altre organizzazioni della Chiesa, tra cui la Caritas “perché così siamo più efficaci. In questo modo si moltiplicano gli sforzi per raggiungere le persone bisognose”.
Con il 45% delle case distrutte e molte persone che vivono per strada nelle tende di fortuna, il salesiano ha ammesso che “dopo questa prima fase di emergenza mirata alla fornitura di generi di prima necessità, vogliamo aiutare le persone a ricostruire delle semplici abitazioni, con delle garanzie antisismiche, per avere un riparo”.
Da ultimo, anche se il paese tardasse a riprendersi dalla devastazione, don Mondal ha invocato che “nessuno dimentichi il Nepal. È un paese che vive di turismo e la gente deve continuare a visitarlo per aiutare la sua popolazione a superare la distruzione che ha subito”.
Pubblicato il 19/05/2015