(ANS – Madrid)– A due settimane dal terremoto in Nepal, le cifre della tragedia continuano ad aumentare e si attestano a oltre 7.800 morti e 16.500 feriti. I Salesiani, attraverso l’equipe di soccorso “Don Bosco Relief Team” (DBRT), continuano ad espandere il raggio della loro azione di distribuzione degli aiuti alle popolazioni colpite e che ancora non sono state raggiunte dai soccorsi. Grazie alla solidarietà della Famiglia Salesiana in tutto il mondo, il coordinamento d’emergenza sta inviando dall’India dei camion con cibo e beni essenziali.
I Salesiani in Nepal continuano a distribuire aiuti e soccorsi alla popolazione. Grazie alle donazioni di Procure Missionarie, ong e fondazioni della Congregazione, è possibile coordinare la risposta alle due esigenze che ora toccano maggiormente la popolazione che ha perso tutto nel terremoto – cibo e riparo – in 4 dei 29 distretti più colpiti dal sisma.
Da Calcutta, in India, sono partiti con destinazione Kathmandu 4 camion con 60 tonnellate di cibo e materiali per costruire rifugi temporanei, che i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice, insegnanti, studenti e volontari hanno iniziato a consegnare ad altre 2.500 famiglie. Ogni famiglia sta ricevendo un sacco di riso di 25 kg, 2,5 kg di lenticchie, due litri di olio, un kg di sale e un telo per ripararsi dalla pioggia e dal freddo durante la notte.
Il governo del Nepal ha dichiarato lo stato di Crisi Nazionale e ha annunciato che stanzierà 4.520.000 € per la ricostruzione delle infrastrutture. Per la popolazione, tuttavia, ci sono questioni più urgenti a cui pensare prima della ricostruzione, dato che attualmente si pensa solo a sopravvivere.
I Salesiani hanno già stabilito le priorità: la distribuzione di cibo e materiali protettivi contro freddo e pioggia, e l’avvio di azioni in favore dei bambini orfani, per evitare le reti del traffico di bambini e far sì che i minori possano continuare gli studi appena possibile.
Le persone hanno molto paura perché la terra sta ancora tremando e talvolta le repliche sono molto evidenti; di fronte al divieto del governo di restare nelle abitazioni, intanto, i Salesiani hanno trasformato i cortili dei loro centri in rifugi e ospedali.
Pubblicato il 11/05/2015