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3/4/2015 - Etiopia - Avviciniamoci alla Pasqua con don Alfred Roca, salesiano missionario
Foto dell'articolo -ETIOPIA – AVVICINIAMOCI ALLA PASQUA CON DON ALFRED ROCA, SALESIANO MISSIONARIO

(ANS – Adigrat) – “Il rito proprio dell’Etiopia è lo stesso per gli ortodossi e i cattolici, con la stesse anafore per la celebrazione della messa e le stesse cerimonie” racconta don Alfred Roca, da oltre 25 anni missionario in Etiopia ed Eritrea. Ora, da Adigrat, nel nord etiopico, racconta come si vive la Pasqua lì.

di Xavier Costa

In che anno siete nel calendario giuliano?

L’11 settembre del 2014 del calendario gregoriano è stato il primo giorno del 2007 del calendario giuliano.

In un paese in cui convivono anche mussulmani e la Chiesa Ortodossa Etiope, come si vive la Pasqua?

La coesistenza di cattolici, ortodossi e l’Islam è buona. Nel calendario delle festività civili sono riportate similmente eventi cristiani e musulmani. La Pasqua è vissuta come la grande festa dei cristiani, con molto colore, canti e luci, è centrata sulla Veglia Pasquale e preceduta da quaranta giorni di rigorosa astinenza da carne e derivati.

Quali sono le principali differenze tra la Pasqua ortodossa e la cattolica?

Il rito proprio dell’Etiopia è lo stesso per gli ortodossi e i cattolici, con la stesse anafore per la celebrazione della messa e le stesse cerimonie. Data l’estensione del cattolicesimo nel sud, attraverso i missionari, lì i cattolici per tutto l’anno celebrano la liturgia nel rito latino.

Le celebrazioni della Pasqua cattolica nel rito etiope iniziano con la Domenica delle Palme, inclusa la processione, e comprende la celebrazione della Messa del Crisma presieduta dal vescovo, il Giovedì Santo. Nel pomeriggio la Lavanda dei Piedi. Il Venerdì Santo dalla mattina presto fino alle tre del pomeriggio c’è una celebrazione della Parola, si alternano letture, salmi e invocazioni, proclamati con molti inchini ritmici e ripetendo molte volte l’invocazione “Kyrie Eleison”. Sabato sera c’è la Veglia Pasquale e la festa continua in famiglia con una tavola ben imbandita.

E come la vive la comunità salesiana?

Partecipiamo a tutte le attività con la parrocchia e la cattedrale. Celebriamo nella comunità solo la Cena del Signore, l’istituzione dell’Eucaristia, che nel rito etiope comprende soltanto la Lavanda dei Piedi. Si tratta di una celebrazione intima che serve a incontrare la comunità in quanto tale, almeno una volta durante la Settimana Santa.

L’intervista completa è visibile anche su YouTube.

Pubblicato il 03/04/2015

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