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13/3/2015 - Etiopia - “La mia vocazione missionaria è un dono di Maria”
Foto dell'articolo -ETIOPIA – “LA MIA VOCAZIONE MISSIONARIA È UN DONO DI MARIA”
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(ANS – Adigrat) – "Durante il mio aspirantato, spesso eravamo visitati da molti missionari salesiani che ci raccontavano le loro esperienze missionarie. Molti di loro venivano dall’Africa e posso dire che il mio desiderio per l’Africa cominciò appunto lì. La maggior parte di loro hanno insistito sul pregare la Madonna per la vocazione missionaria e così che anch’io cominciai a pregare la Madonna per divenire missionario". È la testimonianza di don Lijo Vadakkan, indiano, missionario salesiano in Etiopia. 

Sicuramente l’India ha ancora bisogno di molti missionari, ma ci sono tanti paesi e regioni in cui i Salesiani non sono ancora presenti. Anche noi non possiamo negare il fatto che l’India è la regione in cui la presenza salesiana è cresciuta in maniera considerevole negli ultimi anni. In meno di 110 anni, siamo cresciuti fino a essere una delle più grandi presenze salesiane nel mondo, con più di 2.500 Salesiani in più di 11 Ispettorie.

Il carisma di Don Bosco è stato piantato e nutrito sul suolo indiano dagli sforzi coraggiosi e dai sacrifici dei missionari. Credo fermamente che oggi l’India ha una responsabilità storica per restituire a tutta la Società Salesiana ciò che ha ricevuto da altri nel passato.

Le mie preghiere furono finalmente esaudite nel 2006, quando feci parte della spedizione missionaria per commemorare il centenario della presenza salesiana in India. Credo fermamente che la mia vocazione missionaria è un dono speciale della Madonna. Sono arrivato in Etiopia nel 2006 come tirocinante e ho impiegato il primo periodo per imparare la lingua locale, che è l’amarico. Ho fatto il mio tirocinio nelle missioni più remote dell’Etiopia - nella Prefettura Apostolica di Gambella, affidata ai Salesiani. Dopo un anno sono stato inviato a Roma per la teologia e le specializzazioni.

Al mio ritorno in Etiopia come sacerdote ho faticato a imparare di nuovo l’amarico. Speravo di tornare a Gambella ed essere coinvolto nell’evangelizzazione diretta, ma sono stato mandato a insegnare filosofia nel post-noviziato. Qui sono impegnato con lezioni, esami e tutte le altre attività in una tipica casa di formazione. Anche se non posso raccontare molte esperienze avventurose come missionario, diventare missionario in Africa è stato un sogno che desideravo da tempo.

La realizzazione di questo sogno mi dà un grande senso di gioia e di soddisfazione. Anche far parte della formazione dei futuri Salesiani dell’Etiopia è una grande gioia. Qui in Etiopia, la gente chiama i sacerdoti “Abba”, un termine amarico che vuol dire “Padre”. Ogni volta che un bambino in Etiopia mi saluta come “Abba Lijo”, sperimento nel mio cuore una gioia incomparabile perché mi ricorda la mia vocazione missionaria, che è un dono di Maria a me e ai giovani dell’Etiopia!

Pubblicato il 13/03/2015

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