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11/3/2015 - ONU - Un omaggio al carisma salesiano
Foto dell'articolo -ONU – UN OMAGGIO AL CARISMA SALESIANO

(ANS – New York) – “Da Mihi Animas”, il canto per il Bicentenario della nascita di Don Bosco, risuonava in sottofondo mentre Ambasciatori, membri di delegazioni delle Nazioni Unite, salesiani, studenti e collaboratori, rappresentanti delle organizzazioni della società civile e leader religiosi e laici facevano il loro ingresso nella Sala 4 della sede delle Nazioni Unite a New York, lo scorso 5 marzo. Erano lì per partecipare ad una celebrazione di omaggio al carisma salesiano, in occasione dell’Anno Bicentenario.

di don Thomas Brennan, SDB

rappresentante dei Salesiani presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite

Si è trattato del terzo evento realizzato presso le Nazioni Unite per evidenziare il carisma salesiano in occasione del Bicentenario, stavolta sul tema “Rispondere ai bisogni dei giovani e di chi vive in povertà: una risposta salesiana a più dimensioni” (disponibile su internet).

Il cardinale salesiano Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, è stato ancora una volta il relatore principale. Ha sfidato i presenti ad essere profetici per affrontare le sfide del nostro tempo e ha focalizzato le sue osservazioni sul diritto umano all’acqua e all'igiene.

È poi intervenuto don Juan de la Cruz Rivadeneira, SDB, che ha presentato l’impatto delle industrie estrattive sulla vita, la salute e la cultura del popolo Shuar in Ecuador. In quelle regioni l’acqua viene deviata dalle necessità delle popolazioni per aiutare a gestire e mantenere le nuove industrie che stanno devastando l’ambiente e la salute degli Shuar.

“Questa realtà aggrava il futuro dei giovani e dei bambini, che vengono derubati dei loro territori legittimi, e mette in pericolo la loro vita e lo sviluppo armonioso della loro cultura e spiritualità”. Il salesiano ha concluso l’intervento invitando a cantare una versione del celebre inno “Salve Don Bosco Santo” che presenta dei versi composti dai giovani Shuar per manifestare il loro desiderio di preservare il proprio stile di vita.

A nome dell’on. Sam Kutesa, Presidente della 69° sessione dell’Assemblea Generale, è intervenuto l’on. Ambasciatore Arthur Kafeero, Capo di Gabinetto, che ha ringraziato i Salesiani per la loro dedizione ultraventicinquennale ai giovani dell’Uganda, e ha sottolineato la necessità di collaborare con le organizzazioni della società civile per conseguire un’agenda mondiale post 2015 davvero trasformativa.

Quindi ha preso la parola mons. Bernadito Auza, Osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU: ha osservato il ruolo dei Salesiani come educatori, specialmente dei giovani emarginati o esclusi, sottolineato la loro presenza in 132 paesi, e reso omaggio al Sistema Preventivo, affermando che i Salesiani “ci rivelano il segreto del successo di Don Bosco, cioè educare con amore e far sviluppare tra i giovani una sana autostima attraverso delle attività creative”.

Prima delle presentazioni, i vari relatori e il moderatore della tavola rotonda, don Brennan, avevano incontrato l’on. Kutesa, che aveva condiviso con loro alcune delle priorità per la sessione dell’Assemblea Generale e manifestato la sua gratitudine per il lavoro dei Salesiani.

L’incontro si è concluso con una preghiera per i lavori dell’Assemblea Generale ONU.

Pubblicato il 11/03/2015

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