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25/2/2015 - Repubblica Centrafricana - “Vogliamo restare al fianco dei giovani, perché gli vogliamo più bene che mai”
Foto dell'articolo -REPUBBLICA CENTRAFRICANA – “VOGLIAMO RESTARE AL FIANCO DEI GIOVANI, PERCHÉ GLI VOGLIAMO PIÙ BENE CHE MAI”

(ANS – Bangui) – “La comunità vive quest’esperienza di servizio, consapevole di essere in un contesto di rischio, cosciente che le persone hanno bisogno di avere noi al loro fianco per avere speranza e per passare questi momenti interminabili”, spiega da Bangui don Josep Maria Sabé, Economo della Visitatoria dell’Africa Tropicale Equatoriale (ATE), da dove mostra anche lo stato di avanzamento della campagna “Spazi di Pace” e i dati sui rifugiati ancora accuditi nelle opere salesiane.

“Spazi di Pace” (Espacios de Paz) è la campagna organizzata dall’Ispettoria di Spagna-Maria Ausiliatrice attraverso le ONG “Solidaridad Don Bosco”, “Vols” e “Jóvenes y Desarrollo” regione orientale, per la riconciliazione nella Repubblica Centrafricana.

La situazione nel paese resta di grave instabilità. I due gruppi ribelli che hanno portato la situazione del paese alla guerra civile sono in piena libertà. Nella capitale c'è un po’ di pace, ma le armi sono nelle case e di tanto in tanto si passa dall’instabilità alla violenza armata. Non c’è stato di diritto. La Polizia e le forze di sicurezza sono inesistenti. I Salesiani, in piena insicurezza, hanno scelto di mantenere attivi i programmi educativi, per evitare che i minori cadano nelle mani dei gruppi armati o siano vittime di violenza, e con la speranza che, quando la normalità sarà ripristinata, tutti loro possano essere scolarizzati avere un futuro ricco di opportunità.

I Salesiani che sono a Bangui rischiano la vita. La comunità ha subito minacce, furti, violenza e paura, ma come dice don Sabé “noi tutti vogliamo essere veramente al fianco dei giovani, perché gli vogliamo bene più che mai. Dio ci dà la forza di essere fedeli amici della gioventù, in questi tempi di paura e insicurezza”.

Nei centri salesiani di Bangui vengono ancora ospitati i rifugiati che non possono tornare alle loro case, per l’insicurezza o perché quelle case sono state distrutte. Nell’opera del quartiere di Damala sono alloggiati 1.300 sfollati, mentre in quella del quartiere di Galabadja ce ne sono altri 300. E con l’aiuto di vari organismi i salesiani provvedono ai problemi sanitari, d’insicurezza, di nutrizione e di protezione  dei minori all’interno dei campi.

L’istituto conta 620 studenti; il centro professionale, altri 300; la scuola, infine, altri 750. In quest’ultimo gruppo ci sono pure 250 bambini a cui vengono dati cibo, materiale pedagogico e sanitario, quando ne hanno bisogno. Vengono svolti eventi culturali ogni fine settimana, per evitare che i minori se ne vadano in giro per le strade e circa 300 giovani vi partecipano abitualmente.

I centri giovanili ospitano giovani provenienti da tutti gruppi, senza guardare la loro origine e creando nel quartiere un ambiente di riconciliazione, amicizia, accettazione e il rispetto. Questi centri giovanili sono una buona terapia per ridare un equilibrio a tanti bambini che hanno perso i genitori o sono stati testimoni di violenza estrema. Il gioco, lo sport, le feste, la musica... sono ottimi strumenti per promuovere, nel mezzo di una situazione tragica, gioia e speranza.

Per maggiori informazioni o per sostenere quest’importante lavoro a Bangui si può accedere alla campaña “Espacios de paz”.

Pubblicato il 25/02/2015

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