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25/2/2015 - Kenya - Il “DBDON”: un aiuto ai giovani per trovare lavoro
Foto dell'articolo -KENYA – IL “DBDON”: UN AIUTO AI GIOVANI PER TROVARE LAVORO

(ANS – Nairobi) – Lo sportello per il lavoro del “Don Bosco Development Office Nairobi” (DBDON) è un ufficio per il reclutamento e il collocamento lavorativo dei giovani. Il suo compito principale è creare e rafforzare i legami tra datori di lavoro e gli istituti di formazione salesiani, nell’ottica di cogliere tutte le opportunità disponibili per i giovani.

Una delle principali sfide per la gioventù africana è la mancanza di una adeguata educazione, di conoscenze e competenze necessarie per migliorare le loro opzioni di inserimento nel mercato del lavoro. Al tempo stesso, ci sono anche altri complessi vincoli strutturali e frizioni: ad esempio, i giovani che entrano nel mercato del lavoro sono pronti a prendere qualsiasi tipo di lavoro, a condizione che gli offra una sopravvivenza immediata. Questi giovani possono facilmente essere cooptati per finalità malevole. Ma questo non è un finale obbligato, se i giovani vengono preparati ad entrare nel mondo del lavoro attraverso l’economia informale e a regolare di conseguenza i loro stili di vita.

Gli operatori dello sportello per l’impiego effettuano frequenti visite di accompagnamento per controllare i progressi degli studenti che già lavorano in varie aziende. Queste visite hanno anche lo scopo di creare maggiore confidenza tra le aziende e le istituzioni salesiane e risolvere i conflitti che possono sorgere tra gli ex studenti salesiani e i loro datori di lavoro.

Attualmente i risultati sono lusinghieri: il 75% del totale degli allievi richiedenti hanno trovato contatti di lavoro nell’arco di 6 mesi. Mentre quelli che non trovano opportunità di lavoro scelgono di avviare e gestire un’attività in proprio, con successo. Lo sportello per l’impiego collabora inoltre con alcune agenzie internazionali di reclutamento che hanno trovato sbocchi lavorativi  internazionali ad oltre 10 ex studenti salesiani.

Ci sono tuttavia anche delle sfide da vincere:

  • la maggior parte delle industrie si trova nelle aree più urbanizzate del Kenya, ma per la maggior parte degli studenti, l’alto costo del vivere in città è un fattore di scoraggiamento verso le opportunità lavorative;
  • l’impiego di rifugiati del campo profughi di Kakuma è problematico, nonostante le qualifiche dei rifugiati, perché viene loro richiesto un permesso di lavoro prima che riescano ad essere collocati nelle aziende interessate.
  • La richiesta di esperienze lavorative precedenti è un ostacolo anche per i giovani appena escono diplomati dagli istituti salesiani;
  • spesso mancano di strumenti o capitali idonei all’avviamento di imprese per quegli allievi che vogliono mettersi in proprio, dato che le richieste da parte degli istituti di credito sono troppo elevate per i giovani;
  • altre sfide derivano dal trovare lo spazio adeguato nel mercato del lavoro, dato che alcuni mestieri sono più richiesti di altri.

Pubblicato il 25/02/2015

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