(ANS – Torino) – Raccolti come intorno alla capanna di Gesù bambino: questa l’immagine che i Superiori e Coordinatori maggiori della Famiglia Salesiana hanno consegnato a chi era presente a Maria Ausiliatrice ieri pomeriggio, domenica 1 febbraio. Ai piedi dell’urna che contiene le reliquie del santo Fondatore, i quaranta rappresentanti di tutti i Gruppi religiosi che si richiamano a Don Bosco hanno portato l’ultimo ringraziamento e le ultime richieste a Dio dopo questa straordinaria esperienza di comunione.

di Antonio Labanca

Il pellegrinaggio – per la prima volta tutti insieme – a quella che opportunamente viene definita la “Betlemme salesiana” ha così mostrato anche plasticamente il senso del ritrovarsi dei figli di Don Bosco da tutto il mondo, nei giorni della sua festa. Intorno al loro padre, maestro e amico, hanno espresso la loro “fedeltà al carisma, al Signore, ai giovani, soprattutto quelli più poveri” come ha invitato a pregare il Rettor Maggiore.

L’eco di queste intenzioni, nelle diverse lingue dei membri della Famiglia Salesiana, è stata una richiesta di creatività per affrontare le nuove sfide, di volontà per investire totalmente la vita per la salvezza dei giovani, di capacità per infiammare le comunità di appartenenza.

Con la benedizione finale, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, ha invitato a portare a casa la consapevolezza che il risultato più importante da ricavare da questo Bicentenario è “la conoscenza più profonda di Don Bosco, un amore che diventa vera garanzia di fedeltà nel proprio progetto di vita”.

Prima di questo momento, i partecipanti avevano preso visione del video sulla Strenna 2015 del Rettor Maggiore, e ricevuto da don José Pastor Ramírez, Delegato Mondiale per gli Exallievi, l’invito a inviare a breve i materiali per realizzare una guida alla conoscenza della Famiglia salesiana.

Pubblicato il 02/02/2015