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9/1/2015 - RMG - Ulteriore aumento di rifugiati e sfollati
Foto dell'articolo -RMG – ULTERIORE AUMENTO DI RIFUGIATI E SFOLLATI

(ANS – Roma) – Il rapporto sulle tendenze di metà anno 2014 dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), pubblicato lo scorso 7 gennaio, mostra un ulteriore aumento nel numero di profughi e rifugiati nel mondo. A causa principalmente delle guerre, nei primi sei mesi dell’anno scorso altri 5,5 milioni di persone sono state costrette a scappare dalle proprie case.

Il rapporto distingue tra i rifugiati (ossia coloro che sono fuggiti in un paese straniero) e gli sfollati interni. Questi ultimi sono 26 milioni, ma dalle statistiche mancano molti paesi nei quali l’UNHCR non è operativa perché le autorità non ne hanno richiesto l’intervento. Tanto che un altro rapporto, stavolta dell’Internal Displacement Monitoring Centre (IDMC), il Centro di monitoraggio sugli sfollati interni, presentato la scorsa primavera, parlava addirittura di 34 milioni di persone. I rifugiati, invece, sono 13 milioni, in questo caso il numero più elevato da quasi vent’anni. Così, il totale delle persone assistite dall’UNHCR a metà 2014 si è attestato a 46,3 milioni.

Tra i paesi di provenienza dei rifugiati, al primo posto si trova la Siria (3 milioni), che appena due anni fa non rientrava neanche fra le prime trenta nazioni d’origine e ora si trova martoriata da una guerra civile e dalle violenze dello Stato islamico. Seguono i 2,7 milioni di rifugiati afgani, una comunità storica per trent’anni al vertice di questa drammatica classifica; poi i Somali, (oltre 1 milione), il Sudan (670mila), il Sud Sudan (509mila), la Repubblica democratica del Congo (493mila), il Myanmar (480mila), l’Iraq (426mila) e la Colombia (397mila).

Il fenomeno dei rifugiati innesca spesso effetti economici e sociali a catena, di cui spesso si prendono carico paesi altrettanto in difficoltà: “I costi economici, sociali e umani di assistere i rifugiati e gli sfollati interni è sostenuto soprattutto dalle comunità povere, coloro che possono permetterselo di meno” ha detto l’Alto commissario Onu António Guterres.

Se si guarda alla classifica dei paesi ospitanti, infatti, si trovano il Pakistan, dove hanno trovato rifugio circa 1,6 milioni di cittadini afgani; il Libano, con 1,1 milioni di persone nei campi profughi (praticamente un quarto della sua popolazione); l’Iran (982mila), la Turchia (824mila), la Giordania (737mila), l’Etiopia (588mila), il Kenya (537mila) e il Ciad (455mila).

A fianco dell’UNHCR e di altre agenzie internazionali, anche i Salesiani sono attivi in tutto il mondo per alleviare le sofferenze di rifugiati e sfollati, fornendo loro soccorsi di base, educazione e formazione, sostegno umano e spirituale. Solo per citare alcune tra le tante realtà, i Figli di Don Bosco operano nel centro profughi di Kakuma, in Kenya, e a Juba, in Sud Sudan; hanno accolto a più riprese sfollati e rifugiati nella Repubblica Democratica del Congo ogni qual volta le situazioni di emergenza politico-sociale lo richiedano; e ne ospitano ancora nella Repubblica Centrafricana, in Turchia, in Libano, in Pakistan e nella stessa Siria; mentre in vari paesi occidentali, come Germania, Italia, Canada, Austria e Spagna, hanno attivato dei programmi per il loro inserimento socio-lavorativo.

Pubblicato il 09/01/2014

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