Albania – L’urna di Don Bosco completa il suo tour |
RMG – Il Rettor Maggiore anima i giovani del Kosovo |
Albania – Don Bosco è un dono per tutti |
Fotocronaca del 5/2/2015 |
(ANS – Gjilan) – Grande è stata la soddisfazione di Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, al termine della sua visita d’animazione in Albania e Kosovo: un viaggio che gli ha permesso d’incontrare numerosi giovani tra i più bisognosi, apprezzare il clima di rispetto interreligioso presente tra la popolazione e conoscere meglio la storia di una grande figura di santità contemporanea, Madre Teresa di Calcutta.
di Gian Francesco Romano
Il 3 ottobre, a Pristina, Don Á.F. Artime ha salutato i minori che vengono accolti nel centro di accoglienza salesiano. Si è trattato di un incontro molto allegro e caloroso, con da un lato bambini e ragazzi particolarmente bisognosi di attenzione e dall’altro l’erede di Don Bosco e del suo atteggiamento verso i piccoli, sintetizzato dall’espressione “basta che siate giovani perché io vi ami assai”.
Nel dialogo con i responsabili salesiani delle presenze di Albania e Kosovo, il Rettor Maggiore ha particolarmente sottolineato l’importanza di continuare ad essere accoglienti e rispettosi delle varie fedi professate da allievi e personale scolastico; e, tornando su un tema a lui molto caro, ha ricordato l’importanza di costituire comunità di vera fraternità, perché esse stesse saranno poi occasione di testimonianza e di evangelizzazione tra i giovani e gli adulti.
Nella sua tappa a Gjilan, infine, Don Á.F. Artime ha potuto incontrare Lush Gjegji, Vicario della Diocesi di Pristina, che ha trascorso gran parte della sua vita affianco a Madre Teresa di Calcutta, originaria di Skopje, in Albania. Il Rettor Maggiore ha così conosciuto la grande determinazione della beata albanese, che sin da giovane comprese come una chiamata di Dio il desiderio di partire missionaria per l’India.
E ha anche ricevuto da don Gjegji la spiegazione che la stessa Madre Teresa si dava riguardo alla cosiddetta “notte oscura dell’anima” o “notte della fede” – cioè il non riuscire a sentire la presenza di Dio nonostante la preghiera e il servizio ai poveri: “Madre Teresa aveva chiesto al Signore che le desse ciò che voleva per farla avvicinare di più al dolore della Passione del Signore, che le mandasse la prova che le facesse bisogno – scrive il Rettor Maggiore sulla sua pagina Facebook – Mi colpisce questa testimonianza perché, pensare in una vita tutta donata, lavoro e preghiera, senza sentire la DOLCEZZA DELLO ‘SPERIMENTARE LA PRESENZA DI DIO’, deve essere molto duro. I santi sono così, CI LASCIANO SENZA PAROLE”.
Pubblicato il 07/10/2014