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12/9/2014 - Repubblica Centrafricana - Circa 500 sfollati rimangono nella parrocchia salesiana di Galabadja
Foto dell'articolo -REPUBBLICA CENTRAFRICANA – CIRCA 500 SFOLLATI RIMANGONO NELLA PARROCCHIA SALESIANA DI GALABADJA

(ANS – Bangui) – Nonostante la violenza nella capitale del paese sia diminuita grazie alla presenza della missione internazionale, la situazione di caos amministrativo e governativo permane ed è palese nella vita quotidiana della popolazione. Nella parrocchia salesiana di Galabadja, a Bangui, i missionari ospitano ancora 500 sfollati che non vogliono lasciarne i locali, per il cibo che vi ricevono e per la paura causata dagli spari che ancora si sentono, soprattutto di notte, nonostante il dispiegamento militare nella zona.

Il direttore dell’opera, don Agustín Cuevas, racconta che nella capitale, Bangui, “la popolazione attende l’arrivo dei nuovi Caschi Blu, dato che il paese è sotto tutela delle Nazioni Unite, perché il nuovo governo non è indipendente nel prendere decisioni e non ha il riconoscimento di gran parte della popolazione ".

La situazione nella capitale si è tranquillizzata per la presenza dei soldati, “anche se si continuano a sentire gli spari, soprattutto di notte, perché in questo momento ci sono molte armi in circolazione”. All’interno del paese, tuttavia, persevera uno stato di anarchia e insicurezza.

Nell’opera salesiana di Galabadja ci sono ancora 500 sfollati ospitati nella parrocchia, i quali non vogliono andarsene “perché sanno che qui possono ricevere del cibo. È stato fatto un censimento delle persone che provengono dalle province per darlo alle autorità competenti, affinché li scortino fino nei luoghi d’origine” spiega il salesiano.

Alcuni dati sulla situazione attuale:

  • “Il vescovo salesiano di Kaga-Bangoro attualmente ospita 25.000 sfollati interni, mentre in un’altra località, a Boda, pochi giorni fa sono stati uccisi due ragazzi musulmani e gli scontri tra la popolazione hanno provocato 50 morti”.
  • L’educazione è praticamente inesistente all’interno del paese, dove le scuole sono chiuse o senza professori. “A Bangui le lezioni inizieranno il prossimo mese, però non so quando riprenderanno gli istituti o l’Università” conclude don Cuevas.

Pubblicato il 12/09/2014

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