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17/6/2014 - Brasile - Un Salesiano combatte la povertà accanto allo stadio che ha inaugurato i Mondiali di Calcio 2014
Foto dell'articolo -BRASILE – UN SALESIANO COMBATTE LA POVERTÀ ACCANTO ALLO STADIO CHE HA INAUGURATO I MONDIALI DI CALCIO 2014

(ANS – San Paulo) – Appena fuori dallo stadio “Arena Corinthians” di San Paolo, dove si sono aperti ufficialmente i Mondiali di Calcio Brasile 2014, si sviluppa l’umile quartiere di Itaquera. Vi abitano circa 500.000 persone, sui 20 milioni di abitanti dell’intera area metropolitana di questa città, una delle più grandi al mondo. “Qui era tutto campagna, torrenti e favelas, quando sono arrivato, nel 1981” racconta il missionario salesiano spagnolo don Rosalvino Morán Viñayo.

Quando questo missionario giunse a Itaquera, i signori della droga che lì comandavano gli puntarono una pistola al petto. Molti altri in precedenza se n’erano andati per via delle minacce di morte. Ma don Rosalvino non lo fece. “Ho detto loro di lasciarmi lavorare, perché li avrei aiutati a far sì che i loro figli avessero un futuro”.

“Noi non cambieremo – gli risposero – perché siamo trafficanti. Però tu puoi aiutare i nostri fratelli e i nostri figli”. E fu così che gli fecero capire che l’avrebbero lasciato lavorare in pace.

Da allora, questo missionario salesiano, assieme ai suoi collaboratori, ha fatto erigere laboratori di formazione professionale, scuole di capoeira e ginnastica ritmica, un’orchestra e un modernissimo centro di progettazione grafica.

E adesso i figli dei signori della droga sono grandi atleti, attori, musicisti, panettieri o meccanici; mentre il Centro Don Bosco di Itaquera è un esempio di come si può trasformare il mondo attraverso l’educazione.

La struttura salesiana ospita, tra gli altri, i giovani usciti dal carcere in libertà provvisoria e li prepara al reinserimento. Uno psicologo, un avvocato e un assistente sociale accompagnano questo processo, che richiede almeno sette mesi di tempo, durante i quali i giovani ex detenuti si confrontano con gli altri studenti della scuola, tra i quali si trovano pure dei ragazzi disabili e molti giovani che per frequentare le lezioni compiono quotidianamente un tragitto anche di 20 Km.

Il successo della proposta salesiana salta all’occhio appena si entra all’interno del centro. Centinaia di giovani di diverse età salutano il visitatore, sparsi tra il refettorio che sforna 7000 pasti al giorno e le varie aule d’informatica e per parrucchieri, i laboratori di calzoleria, elettronica, cucito, educazione fisica e musicale, che sembrano non finire mai.

C’è un motivo se il governo stesso della nazione ha chiesto l’aiuto del missionario per contrastare la criminalità, la fame e i problemi di dispersione scolastica nella città, e se il Municipio di San Paolo ha firmato un accordo del valore di 90.000 reais per sostenere i laboratori con i quali il centro salesiano aiuta a vivere e a dare speranza e obiettivi ad oltre 12.000 giovani, che altrimenti sarebbero andati molto probabilmente incontro alla droga, al carcere e alla morte precoce.

Pubblicato il 17/06/2014

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