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3/6/2014 - Spagna - “Oggi la missione è per prima cosa una famiglia”
Foto dell'articolo -SPAGNA – “OGGI LA MISSIONE È PER PRIMA COSA UNA FAMIGLIA”
Fotografia disponibile in Image Bank

(ANS – Madrid) – Don Guillermo Basañes, Consigliere Generale per le Missioni Salesiane, e il signor Jean Paul Muller, Economo Generale, hanno visitato la Procura Missionaria di Madrid per conoscere il lavoro svolto a sostegno delle missioni in oltre 130 paesi in tutto il mondo. Negli Uffici della Procura hanno colto l’occasione per intervistare don Basañes sulle sfide e il futuro delle missioni.

Quali sono i principali impegni per il futuro?

Il compito principale è rendere vivo il cuore missionario di Don Bosco. Dobbiamo riconoscere e ritorno a Don Bosco. Dobbiamo riappropriarci del progetto missionario di Don Bosco. Conoscere la sua storia e riconoscere il suo coraggio di fare realtà quel sogno missionario. Oggi, i Salesiani svolgono compiti missionari molto importanti. Nelle zone di missione tradizionali, come l’Africa o l’America Latina, ma si aprono anche nuovi spazi, come la prima presenza salesiana ad Amsterdam o nel grande gigante asiatico. Infine, dobbiamo affrontare questo nuovo “continente digitale”.

Come vede l’attualità della missione?

Per me, è molto confortante vedere la grande disponibilità di nuove generazioni di Salesiani dell’Africa, dell’India, del Myanmar... per la missione. Ci sono centinaia di richieste provenienti da giovani salesiani che vogliono andare in terra di missione. È anche molto bello e incoraggiante vedere che dove ci sono stati missionari, lì ci sono vocazioni missionarie. La testimonianza continua ad essere viva.

Come è il lavoro nelle missioni?

Il lavoro missionario è un lavoro di sinergie. Prima i missionari erano una sorta di “superuomini”. Erano superuomini e tutto dipendeva dalla loro forza ed energia. Oggi, questo è cambiato. La missione è un lavoro di squadra, è comunità... Lavorano sacerdoti, suore, laici, consacrati... tutti formano una famiglia. Oggi, la missione è prima di tutto una famiglia.

Cosa dire alle migliaia di persone che sostengono le nostre missioni in tutto il mondo?

Grazie! Grazie per il sostegno e l’impegno. Bisogna dire che le missioni vivono grazie a loro e loro grazie alle missioni, perché le missioni sono una finestra che si apre al mondo e a Dio.

Lei in passato ha servito in Africa, come vede il continente in questo momento storico?

L’Africa è piena di vita, piena di sofferenza ... ma anche di speranza. Don Bosco è molto amato in Africa. Lo si può vedere per le strade e nella gioia delle sue genti, e il Sistema Preventivo è di grande attualità. L’Africa, inoltre, sta vivendo un momento molto buono e decisivo. Stiamo gettando le radici ed è tempo di rendere responsabili dell’opera salesiana i confratelli africani. C’è bisogno di continuare ad accompagnare questo processo. Il continente africano vive anche un periodo di grande instabilità, per questo presentare progetti e discutere sul lungo periodo è molto difficile.

Pubblicato il 03/06/2014

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