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Italia – L’urna di Don Bosco, veicolo di solidarietà missionaria |
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(ANS – Aosta) – Sono continuate nelle scorse settimane le tappe della reliquia di Don Bosco nei territori del Piemonte e della Valle d’Aosta. Numerosi gli eventi realizzati per l’occasione e gli attestati di stima tributati a Don Bosco e ai suoi eredi spirituali.
Nella diocesi di Saluzzo, dove l’urna ha sostato appena per 24 ore, sono state oltre 15.000 le persone che hanno venerato la reliquia. Giunta la sera dell’8 gennaio da Mondovì, l’urna ha richiamato un flusso ininterrotto di persone, prima presso l’oratorio salesiano, per la veglia di preghiera dei giovani, poi, per tutta la giornata seguente, presso il Duomo cittadino, fino alla partenza per Fossano. Molto appassionata la partecipazione dei ragazzi, specie di quelli delle scuole salesiane.
Anche a Cuneo l’urna è stata accolta con affetto e calore dalle autorità religiose e civili e soprattutto da un gran numero di famiglie con bambini. “Don Bosco voleva bene ai bambini. Voleva che fossero felici. Questi giorni sono un momento di grazia” ha spiegato di fronte ai più piccoli mons. Giuseppe Cavallotto, vescovo di Cuneo e Fossano.
Attraversate nei giorni successivi anche le diocesi di Pinerolo, Susa e Ivrea, l’urna ha poi trascorso le giornate del 19–20 gennaio nella diocesi di Aosta. La reliquia è stata accolta in mattinata dal vescovo cittadino, mons. Franco Lovignana, dal presidente della Regione, Augusto Rollandin, e dal sindaco di Aosta Bruno Giordano; nel pomeriggio, presso la cattedrale, ha avuto luogo la celebrazione specialmente rivolta ai membri della Famiglia Salesiana locale.
“Don Bosco – ha detto mons. Lovignana – ha molto da dire a una società e una Chiesa come quelle di oggi per lo sguardo positivo che seppe avere sulla realtà giovanile (…) Conosceva benissimo i mali del suo tempo e i rischi che correvano, però ha saputo, con uno sguardo di speranza e amore, attrarli a sé cercando di comprenderli, amarli e far venire fuori il loro meglio”.
“Don Bosco è un santo caro alla Valle d’Aosta, che a lui è profondamente riconoscente, come lo sono tantissime altre realtà disseminate nel mondo intero, per essere stato una guida e un ispiratore per tanti giovani, dando vita alla congregazione dei Salesiani e a quella delle Figlie di Maria Ausiliatrice” ha commentato il Presidente della Regione.
Ieri, 21 gennaio, dopo quasi 5 anni, l’urna di Don Bosco è rientrata nella diocesi di Torino, visitando i comuni di Cirié, Cuorgné e Lanzo Torinese.
Pubblicato il 22/01/2014