Filippine – Il primo PDO della regione Asia Est-Oceania |
RMG – CG27: Filippine, ripartire dopo il tifone |
Filippine – Dopo il tifone Haiyan: inizia la ricostruzione |
Fotocronaca del 26/5/2014 |
(ANS – Cebu) – Anche se i media internazionali hanno già spostato altrove i loro obiettivi, lontano dai riflettori, nelle Filippine devastate dal tifone Haiyan resta ancora molto il lavoro da fare. Sotto il coordinamento del Don Bosco Network, e in collaborazione con le diocesi ed altre agenzie umanitarie, i salesiani e i loro collaboratori laici stanno continuando ad offrire aiuto alla popolazione bisognosa.
Racconta don Eugenio Maglasang, SDB, da Cebu: “Al momento stiamo aiutando mons. Crispin Barrete Varquez, il vescovo di Borongan, nel Samar Orientale, con la consegna regolare di razioni umanitaria – un camion di 20 tonnellate di carico va dal nostro centro di distribuzione allestito nella parrocchia salesiana N.S. di Lourdes a Cebu a Borongan. Continuiamo con la nostra formula di 1 litro d’acqua, 2kg di riso, 3 razioni di spaghetti pronti e 4 prodotti in scatola, che può sfamare una famiglia di 5 membri per due giorni. La politica della diocesi è di centralizzare la distribuzione nel seminario, per assicurarsi che sia dato a coloro che hanno effettivamente bisogno".
Intanto la comunità salesiana vicino alla casa vescovile si è concentrata a fornire rifugi temporanei nei tre barangays (quartieri) più colpiti della città Hernani e si sta predisponendo la donazione alla diocesi di un grande imbarcazione, per permettere di portare i generi di soccorso alle isole più lontane, che distano anche 4 ore di navigazione.
Da segnalare, infine, che dall’inizio delle operazioni di soccorso e aiuto alla popolazione i salesiani hanno sviluppato un’ottima collaborazione con la “Filipino Family Fund”, un’organizzazione filippina dedita ad attività caritative ed educative. I responsabili della fondazione, ad esempio, hanno segnalato altre possibili aree d’intervento a Butig Island, dove il 95% delle abitazioni sono andate distrutte, ma già diverse famiglie sono pronte a darsi da fare per la ricostruzione o per far ripartire le attività imprenditoriali e tentare di tornare alla normalità.
Pubblicato il 20/12/2013