(ANS – Roma) – È stato pubblicato dalla Federazione SCS/CNOS (Servizi Civili e Sociali – Centro Nazionale Opere Salesiane) - Salesiani per il Sociale, il volume “Servizi residenziali per minori: carta d’identità”, frutto del lavoro delle comunità di alloggio e delle case famiglia salesiane per minori che operano sul territorio italiano.
 
Un testo nato dal lavoro di tanti, con la volontà di immaginare e sperimentare nuove forme di accoglienza e formulare nuovi linguaggi pedagogici. Per impegnarsi in relazioni educative sempre più “imprevedibili” nella moderna realtà fatta di grandi cambiamenti, ma soprattutto di grandi sfide: la crisi del welfare, l’emergere di nuove povertà, i grandi flussi immigratori.
 
Il documento esprime la proposta educativa della Federazione SCS/CNOS affinché si possa operare “con Don Bosco per i minori più poveri ed emarginati”, con il desiderio di offrire alla professionalità educativa una specifica identità, fieri di sentirsi “educatori secondo lo spirito di Don Bosco”.
 
La pubblicazione presenta un patrimonio educativo condiviso e condivisibile e descrive e raggruppa gli elementi essenziali e fondamentali dell’agire educativo dei servizi per minori, offrendo un quadro di riferimento, di riflessione, di confronto, di verifica e di progettazione, validi non solo per questa tipologia di servizi.
 
Il volume è organizzato in 7 capitoli: ispirazione ideale e convinzioni di fondo; arte pedagogica e stile educativo; il metodo educativo efficace nelle situazioni concrete; l’educatore “padre-fratello-amico”; la formazione e cura della professionalità nel lavoro educativo; la centralità del ragazzo e la sua educazione integrale; il ragazzo: persona singola e irripetibile. Nell’appendice vi è inoltre la mappatura dei servizi di accoglienza suddivisi per regione.

La Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale è un’associazione di enti no profit, sorta nel 1993 e promossa dai Salesiani d’Italia, che si ispira all’esperienza umana di Don Bosco e al suo sistema educativo.

Attraverso 26 Case famiglia, 30 centri diurni, 15 strutture per dipendenze, e grazie all’impegno quotidiano di circa 500 operatori, 5000 tra soci e volontari, accoglie ogni giorno migliaia di ragazzi in condizioni di disagio ed emarginazione sociale su tutto il territorio nazionale.

Crea per loro percorsi educativi e formativi, ne migliora le condizioni di vita. I centri giovanili e le strutture di accoglienza sorgono nei quartieri difficili delle grandi città: angoli di colore nel grigiore metropolitano, danno speranza, educano, lottano contro solitudini, restituiscono il gioco ed il sorriso.

Pubblicato il 20/09/2012