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8/2/2012 - Germania - Percepire la varietà culturale come una ricchezza e non come un problema
Foto dell'articolo -GERMANIA – PERCEPIRE LA VARIETÀ CULTURALE COME UNA RICCHEZZA E NON COME UN PROBLEMA
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(ANS – Bonn) – Dal 24 al 29 gennaio 31 giovani provenienti da varie opere salesiane sparse in 11 nazioni del mondo si sono ritrovati a Bonn, Germania, per rispondere all’invito della ONG “Don Bosco Mondo” (già “Don Bosco Jugend Dritte Welt”) e confrontarsi insieme sul tema dell’immigrazione e dello scambio culturale. Il motto dell’appuntamento è stato: “Tolleranza, Rispetto, Accettazione”.

Oltre 33 milioni di persone in tutto il mondo emigrano, a causa di guerre, calamità naturali, fame, mancanza di prospettive e povertà. Spesso sono giovani che cercano un futuro migliore e che sono consapevoli di non poterlo trovare nei propri paesi di origine.

Per discutere su questo fenomeno, che toccava direttamente anche molti giovani partecipanti alla conferenza – o perché emigranti, o perché provenienti da paesi in cui il fenomeno è diffuso – si sono dati appuntamento a Bonn un gruppo di giovani socialmente impegnati e attivi, ex volontari, operatori di strada e studenti di scienze politiche, molti dei quali con alle spalle esperienze di sostegno alla gioventù in ambito salesiano.

In primo luogo i partecipanti hanno analizzato, anche attraverso divertenti dinamiche, i propri stereotipi e pregiudizi, per arrivare a capire l’importanza globale del proprio agire e il valore della responsabilità. Successivamente hanno cercato di coinvolgere anche la gente comune nel dibattito sulle migrazioni: con un flash-mob musicale nel centro di Bonn hanno catturato l’attenzione di molti passanti e, con uno stile amichevole, li hanno convinti a scrivere sopra un grande manifesto al centro della piazza la propria opinione sul tema.

Il momento più significativo dell’intera settimana si è avuto con la presentazione dei risultato della conferenza giovanile, realizzata in forma di laboratorio teatrale. I giovani hanno rappresentato scene di vita tipiche per gli immigrati, come le visite mediche senza essere in possesso dell’assistenza sanitaria, la ricerca di un lavoro o le difficili condizioni del lavoro. Al pubblico che assisteva, radunato nel Don Bosco Forum, è stato chiesto di interagire e cambiare la situazione ogni volta che lo ritenevano giusto; si è sviluppata così un interessante progetto che ha unito arte, riflessione pubblica su temi politici ed esperienze private, che è stato definito il “Teatro degli Oppressi”

Tra le altre attività, oltre alla visita alla città e ai momenti di svago che hanno unito e amalgamato il gruppo, si segnalano anche la visita alla “Casa della Varietà” di Bonn e alcune testimonianze significative, come quella del dr. Rupert Neudeck, fondatore di “Cap Anamur”, che lavora con i rifugiati; o quella del salesiano coadiutore Charles Taban, sudsudanese, che ha parlato della sua fuga dal Sudan e del suo aiuto agli altri profughi verso il Sud Sudan.

Il convegno è stato finanziato dalla Fondazione per il Dialogo Internazionale della Cassa di Risparmio di Bonn e la città di Bonn ed è stato reso possibile anche grazie al supporto di numerose organizzazioni salesiane nel mondo, tra le quali, in primo luogo, il Don Bosco Youth Net.

Pubblicato il 08/02/2012

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