(ANS – Roma) – Nello scorso fine settimana, dal 25 al 27 novembre, si è svolto il I incontro dei missionari salesiani in Europa. Ad animare la riunione sono stati i Consiglieri delle Missioni e della Formazione, don Václav Klement e don Francesco Cereda.

All’incontro hanno preso parte 37 missionari, per lo più originari delle Ispettorie asiatiche, attualmente distaccati in 8 Ispettorie d’Europa, in rappresentanza degli oltre 80 missionari inviati in Europa negli ultimi 10 anni.

Riunitisi presso la Casa Generalizia dal pomeriggio di venerdì, nella mattinata di sabato i missionari hanno potuto ascoltare le riflessioni su “Motivazioni ed Impegni del Progetto Europa” da parte di don Cereda. Il Consigliere per la Formazione, citando i documenti del Capitolo Generale 26 e la lettera inviata da Benedetto XVI per quell’occasione, ha ricordato come l’Europa sia divenuta una “nuova frontiera” per la Congregazione e ha sottolineato che il carisma salesiano, se non sostenuto unanimemente, rischia di scomparire dal continente proprio in un momento in cui la sfida educativa delle nuove generazioni si fa più pressante.

Per rilanciare il carisma salesiano in Europa don Cereda ha sostenuto che è necessario “risignificare” le presenze salesiane, ossia renderle nuove e capaci di avere un impatto. A tal fine ha indicato alcuni ambiti di lavoro: in primis, la persona stessa del salesiano, poi cercare il contatto con i giovani, curare la vita fraterna, la qualità educativa e pastorale, la fecondità vocazionale, la capacità di aggregare altre forze nella missione e, infine, inserirsi nel territorio sociale ed ecclesiale.

Nella sua riflessione sull’invio e l’accoglienza dei missionari nell’ambito del PE, don Klement ha raccolto le esigenze dei missionari e quelle delle Ispettorie europee. Tra le tante osservazioni presentate, si è visto come ai missionari del PE sia richiesta una fede robusta, capace di affrontare l’indifferenza della società materialista, e l’umiltà d’inserirsi gradatamente nella comunità, per far promuovere una rinascita endogena; mentre dal punto di vista delle Ispettorie è necessario migliorare l’apertura delle comunità e sviluppare l’accompagnamento dei nuovi missionari.

Nella sessione conclusiva i missionari hanno condiviso vari obiettivi da porre in atto per il prosieguo della loro missione in Europa; sul tema del “risignificare le presenze”, ad esempio, è stato suggerito di potenziare il lavoro nelle opere delle periferie cittadine, prendere a modello i grandi santi europei dei tempi recenti e creare momenti d’incontro con le famiglie.

Pubblicato il 28/11/2011