(ANS – Madrid) – Concorde il riconoscimento per il grande impegno profuso dalla Famiglia Salesiana della Spagna nell’accogliere i Movimento Giovanile Salesiano alla GMG di Madrid. Dal Rettor Maggiore, alla Madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dagli stessi salesiani accompagnatori del delegazioni e, soprattutto, dai giovani l’apprezzamento per l’organizzazione, le idee messe in campo, per il coraggio di voler scommettere sul MGS.

“La Famiglia Salesiana è viva ed è sensibile all’inquietudine dei giovani oggi”: così avrebbe detto Don Bosco se fosse entrato nel quartier generale del MGS di Spagna ad Atocha. Ne è convinto don Rosendo Soler, Delegato nazionale dalla Pastorale Giovanile salesiana della Spagna, animatore e coordinatore del grande staff che ha realizzato l’accoglienza a Madrid del Movimento Giovanile Salesiano.

Due anni di preparazione sono occorsi per arrivare a questo momento, nei quali oltre agli aspetti organizzativi - e prima di quelli - sono stati compiuti passi importanti sul piano della mentalità. “Abbiamo fatto la scelta di accogliere fino in fondo la sfida positiva della GMG in Spagna, e subito stabilito che questa era la priorità da assolvere” spiega don Soler. Tutte le Ispettorie di Spagna e Portogallo sono state unanimi nello sforzo, e quella dei Salesiani e quella delle FMA di Madrid sono state realmente trainanti.

“Eravamo convinti, e lo siamo ancora di più adesso” aggiunge “ che questo evento avrebbe portato a noi molte ricchezze. Anzitutto quella dell’apertura dei nostri orizzonti, poi quello delle visibilità del MGS”. I Salesiani di Spagna sapevano fin dall’inizio che farsi carico dell’accoglienza e dell’animazione delle giornate a ridosso della GMG avrebbe comportato il ricorso ad energie ulteriori, ma hanno trovato buona volontà e tanta disponibilità espressa in maniera più evidente dai tantissimi volontari, “con la scoperta forte della gratuità” commenta don Soler.

Il percorso compiuto ha portato il MGS a prendere coscienza della sua ecclesialità. Fino ad ora la partecipazione dall GMG non aveva investito così profondamente il mondo giovanile salesiano, e più in generale dei giovani cattolici spagnoli. L’esperienza di Santiago de Compostela non era stata altrettanto coinvolgente.

E le ricadute in termini concreti sono molteplici: “Abbiamo potuto sviluppare una spiritualità più forte, esercitare con maggiore intensità l’umiltà necessaria in questi casi, lavorare insieme ad altre realtà ecclesiali” sottolinea don Soler.

La visibilità del MGS è stata data dai due incontri – la Veglia del 17 e la convocazione prima di partire per Cuatros Vientos il 20 agosto – dai segni esterni, come le magliette date a tutti i partecipanti, e dall’aver chiesto al Comitato organizzatore della GMG uno spazio proprio nei settori C2 e limitrofi all’interno dell’aerodromo.

“Lo sguardo al futuro che nasce da questa esperienza è la volontà di lavorare al nostro progetto di Pastorale giovanile salesiana con maggiore intensità e coscienza della sua bontà” spiega Rosendo Soler, “con quel tocco di allegria che ci caratterizza”.

Efficienza e serenità dell’accoglienza sono stati elementi sicuramente percepiti dagli oltre 7.000 giovani salesiani che si sono radunati ad Atocha il 17 agosto. Anche persone estraneee al MGS si sono trovate a proprio agio: l’occasione della GMG significherà per loro, tornate nei loro Paesi, un avvicinamento più stretto con il mondo salesiano.

Pubblicato il 23/08/2011