Logo di Ans - Vai alla Home Page
ANS - Agenzia iNfo Salesiana



IT EN ES FR PT PL Versione Standard || Solo Testo

Stampa la pagina corrente Stampa   
:. NEWS

14/4/2011 - Costa d’Avorio - Ancora paura e molti problemi
Foto dell'articolo -COSTA D’AVORIO – ANCORA PAURA E MOLTI PROBLEMI
(ANS – Abidjan) – Nonostante la cattura del Presidente uscente Laurent Gbagbo, il clima sociale e civile in Costa d’Avorio rimane di profonda insicurezza. Lo confermano i salesiani presenti nel paese, sia nella capitale, e sia a Duékoué, che respingono fermamente ogni tentativo di dare connotazioni religiose agli scontri avvenuti e richiedono l’intervento deciso delle agenzie umanitarie.

Dalla Casa della Visitatoria di Abidjan don Antonio César Fernandes, Segretario della Visitatoria “Africa Occidentale Francofona” racconta all’Agenzia Sir come la paura non sia cessata con la vittoria di Ouattara: “Abbiamo trascorso due settimane terribili durante l’assedio del palazzo presidenziale qui ad Abidjan, ma la gente non esce in strada perché la situazione non è ancora tranquilla: si sentono spari, ci sono violenze e saccheggi”.

“La gente inizia ad uscire ma ha paura – prosegue il Segretario – perché abbiamo vissuto momenti di tensione enorme. È ancora in vigore il coprifuoco, non ci sono forze dell’ordine nonostante le promesse in tv di Ouattara, i giovani patrioti favorevoli a Gbabgo sono in giro e si sentono continui spari. Temiamo ulteriori scontri tra le due fazioni”. La situazione è ancora molto complicata e anche se sono stati ripristinati i servizi idrici e la rete elettrica, c’è grande scarsità di pane, gas e carbone, e la chiusura delle banche, che dura ormai da 2 mesi, genera grandi difficoltà.

Ancora più drammatica la condizione dei circa 20-25.000 rifugiati presso la missione “Santa Teresa di Gesù Bambino” a Duékoué: “Attualmente la situazione si è ‘normalizzata’ – riporta don Vicente Grupeli all’agenzia “Noticias Positivas” – perché abbiamo l’acqua per 6 ore al giorno e alcune agenzie umanitarie forniscono alimenti. Ma non si può tenere le persone in queste condizioni… la gente vive letteralmente sdraiata sul fango e tra gli escrementi”.

La supplica dei salesiani di Duékoué è per un maggior coinvolgimento delle agenzie internazionali, troppo lente nel fronteggiare l’emergenza umanitaria. Nei primi giorni, quando l’afflusso di profughi ha iniziato a diventare imponente, i missionari hanno potuto fornire solo delle barrette energetiche ai bambini; ed ancora adesso le procedure operative appaiono lente e inadeguate a rispondere alle emergenze immediate della gran massa di persone.

Intanto, con riferimento anche a video e informazioni circolanti incontrollati su Internet, la comunità salesiana della Costa d’Avorio ha diramato un comunicato nel quale ribadisce sia che all’interno della missione di Duékoué non sono avvenuti omicidi e violenze (sebbene, invece, siano accaduti nei quartieri limitrofi); e sia che gli scontri non hanno un movente religioso, ma semmai politico, etnico ed economico.

“La religione, crediamo, non ha nulla a che vedere con tutto ciò” ha aggiunto don Grupeli. “In questi mesi ci sono stati massacri da entrambe le parti e nessuno ha le mani pulite” sostiene don Fernandes.

Pubblicato il 14/04/2011

comunica ANS news


Le ultime News
14/3/2016 - RMG – Incontro dei Maestri dei Novizi
14/3/2016 - Brasile – L’Educomunicazione apre nuovi orizzonti tra i giovani
14/3/2016 - India – Iniziative ecologiche tra i ragazzi
14/3/2016 - Filippine – Il Rettor Maggiore al centro “Don Bosco Boys Home”
11/3/2016 - RMG – Vicini a don Uzhunnalil, le parole di don Cereda


News dell'ultima settimana
News dell'ultimo mese