I Salesiani di Haiti hanno registrato la morte di tre loro confratelli: il sig. Hubert Sanon, di 85 anni, i due giovani salesiani in formazione Atsime Wilfrid, di 28 anni, e Vibrun Valsaint, di 26 anni.
La notizia più tragica è la morte degli allievi salesiani. Dopo una prima stima, che riportava oltre 200 ragazzi e giovani rimasti sotto le macerie con alcuni loro insegnanti, stando agli ultimi aggiornamenti, si calcola che siano circa 500. L’unità di Crisi dell’ONU ha confermato una comunicato della Polizia nazionale di Haiti e del Comando Centrale dell’’”OCHA” che, nonostante tutto, stanno proseguendo le ricerche per cercare di trovare ancora qualcuno vivo.
Gli altri salesiani di Port-au-Prince stanno bene e si trovano in luoghi sicuri, alcuni hanno riportato delle ferite; alcuni di loro hanno perso familiari e amici.
Sul sito della CNN una raccolta di brevi filmati sull`attività dei Salesiani prima del terremoto.
L’opera di Enam è stata rasa al suolo; la casa ispettoriale a Drouillard è lesionata; l’opera delle piccole scuole di Padre Bonhen (OPEPB) è completamente sprofondata; è crollato il dormitorio di Gressier; a Thorland la casa della comunità salesiana è stata lesionata, la cappella si è spaccata in due e la casa per gli esercizi è completamente inutilizzabile; anche la casa de Fleuriot è stata lesionata e per ora si dorme nel cortile.
I responsabili della Procura missionaria di New Rochelle stanno allestendo le strutture logistiche per avviare interventi e coordinare l’aiuto dei volontari. Gli stessi stanno collaborando con la “Federal Emergency Management Agency”.
Don Victor Pichardo, Ispettore dei salesiani delle Antille, è riuscito a raggiungere Port-au-Prince con un elicottero militare, fermandosi anche per una notte. La sua visita ha permesso di raccogliere dati concreti per la fasi successive degli interventi. Le opere salesiane di Santo Domingo e Barahona avranno un ruolo strategico per l’organizzazione degli interventi. Già da La Vega è partita ieri una colonna di 10 camion carichi di viveri e medicinali.
Si estende la catena di solidarietà tra le Ispettorie salesiane, come quella del Perù, e dell’Africa Occidentale Anglofona, le ONG salesiane e le altre strutture di solidarietà.
Pubblicato il 16/01/2010