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25/2/2016 - Siria - Salesiani di Aleppo: fate un’ora di adorazione eucaristica insieme a noi
Foto dell'articolo -SIRIA – SALESIANI DI ALEPPO: FATE UN’ORA DI ADORAZIONE EUCARISTICA INSIEME A NOI

(ANS – Aleppo) – Nella città simbolo della guerra in Siria, Aleppo, tra scontri e bombardamenti continui, i giovani che frequentano l’oratorio fanno una richiesta ai Salesiani e a tutti i cristiani cui è risparmiato l’orrore della guerra: “fate un’ora di adorazione eucaristica insieme a noi, il lunedì pomeriggio, invocando la pace per la Siria” si fa portavoce don Georges Fattal, direttore della casa salesiana.

di Gian Francesco Romano

Aleppo è una città circondata, non si può più né uscire, né entrare liberamente. Bombe e razzi cadono quotidianamente su interi quartieri della città. Tutti hanno qualcuno da piangere e non ci sono luoghi in cui ci si possa sentire al sicuro. Ma la speranza non è morta, la tengono viva i giovani che continuano a lottare per non arrendersi alla logica dell’odio.

“Ho appena visitato delle persone mutilate dallo scoppio di una bomba caduta sulla loro casa – racconta don Fattal –. C’era chi ha perso gli occhi, chi non ha più le mani… È pericoloso uscire per strada, ma si può morire anche restando tranquillamente a casa”.

L’opera salesiana, un tempo dotata anche di una grande scuola professionale, mantiene ancora un ampio oratorio e una grande chiesa. Fortunatamente si trova in un’area tra le meno colpite dalle violenze. Anche per questo è molto frequentata dai giovani, che vi cercano, trovandole, un po’ di pace e di normalità. “Quest’oratorio ha sempre attirato molti giovani e ha dato anche tante vocazioni alla Chiesa e ai Salesiani. Ora ci vengono anche molti ragazzi e ragazze di altre aree della città, perché tante chiese sono state distrutte”.

Sicuramente non è indifferente alla popolarità dell’oratorio l’aiuto, anche materiale, offerto dalla comunità salesiana. “Grazie all’aiuto della Congregazione e di alcuni benefattori possiamo aiutare le famiglie dei 700 oratoriani. Pochi giorni fa ho distribuito 800 paia di scarpe e in questi giorni, come sempre alla fine del mese, stiamo consegnando un po’ di cibo e sostegno economico alle famiglie dei ragazzi dell’oratorio. Anche se con la guerra i prezzi sono arrivati alle stelle”.

L’impegno dei Salesiani è tutto per i giovani: “Noi cerchiamo di metterci al loro servizio, di dare un sorriso in questi tempi di dolore” spiega il religioso. I ragazzi riconoscono quest’impegno e sono i primi a credere che si possa resistere allo scoraggiamento. “Domani e sabato metteremo in scena un grande spettacolo, scritto da don Pier Jabloyan, che parla proprio del vedere un po’ di luce in mezzo a questo buio. Abbiamo chiesto ai ragazzi se volevano continuare lo stesso, nonostante il rischio dei bombardamenti e sono stati loro ad insistere a farlo”.

Insieme, giovani e Salesiani stanno rovesciando la realtà della guerra in un’opportunità per approfondire la fede. “Ci vediamo il giovedì pomeriggio con gli universitari e riflettiamo: ‘cosa ti ha portato di buono questa guerra?’, perché siamo convinti, come diceva san Paolo, che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”.

Con questo stesso spirito don Fattal sta lavorando per far vivere anche ai ragazzi di Aleppo il Giubileo della Misericordia. “In questa situazione nessuno ci pensa, ma vogliamo fargli vivere il perdono, la Misericordia e farli sentire parte della Chiesa che accoglie tutti i suoi figli”.

Per questo conclude con un appello: “ogni lunedì facciamo un’ora di adorazione eucaristica per la pace, dalle 18 alle 19. Fate lo stesso per noi, se potete anche in contemporanea, in comunione spirituale: abbiamo fede nella forza della preghiera”.

Pubblicato il 25/02/2016

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