(ANS – Cúcuta) – In risposta agli appelli di Papa Francesco e Madre Yvonne Reungoat, Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, (FMA) le comunità FMA dell’Ispettoria “N.S. della Neve” stanno realizzando iniziative specifiche per gli immigrati e i rifugiati.
In Colombia si ha una situazione in qualche modo simile a quella che si sta verificando in Europa, anche se in proporzioni minori. Dalla fine dello scorso agosto, la chiusura del confine con il Venezuela ordinata dal Presidente venezuelano Nicolás Maduro, e la deportazione di molti colombiani che vivevano in Venezuela – in alcuni casi anche da molti anni – hanno causato una grave emergenza umanitaria nella città di frontiera di Cúcuta e in altre regioni della Colombia.
Circa 2.000 persone sono state deportate dal Venezuela e oltre 7.000 hanno lasciato volontariamente il paese per paura di subire la stessa sorte. La chiusura delle frontiere ha portato anche alla separazione di molte famiglie con membri di nazionalità colombiana e venezuelana. I rifugi organizzati dal governo, dalla Chiesa e da altre organizzazioni sono stati insufficienti dato l’elevato numero di sfollati.
Come espressione di solidarietà a fronte di questa grave situazione, in tutte le comunità educative dell’Ispettoria, sono state condotte delle campagne per la raccolta di risorse da destinare a favore degli sfollati.
Il contributo è il risultato di misure di austerità e di rinunce comunitarie, come il risparmio nell’utilizzare il telefono, la rinuncia settimanale di qualche alimento, il fare a meno di alcuni tradizionali accessori natalizi… La campagna è stata proposta anche a studenti, insegnanti, genitori e, in alcuni casi, alle persone che partecipano all’Eucaristia domenicale nelle opere delle suore.
Il totale raccolto tra tutti è ammontato a 8 milioni di Pesos, denaro che è stato raccolto dall’Economa ispettoriale e inviato alle FMA di “Medellin-Maria Ausiliatrice”, che conta tra le sue opere una casa a Cúcuta e altre presenze in luoghi di frontiera. Oltre alle risorse economiche alcune comunità hanno anche inviato utensili da bagno e vestiti.
Pubblicato il 10/11/2015