(ANS – Torino) – Lingue, colori, età ed esperienze diverse, ma la voglia comune di seguire Don Bosco, per essere come lui, tra i giovani e per i giovani. Pieni d'entusiasmo e di spiritualità salesiana, quasi 5.000 giovani hanno preso ad affollare stamattina, 11 agosto, il PalaRuffini di Torino per dare vita alla grande festa dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) “SYM DON BOSCO 2015”.

di Gian Francesco Romano

Festa con Don Bosco, a partire da Gesù. L'apertura della giornata ha rimesso all'attenzione dei ragazzi la centralità di Cristo nella vita di ogni giovane dell'MGS, attraverso una suggestiva coreografia ispirata al Prologo del Vangelo di Giovanni. È l'inizio di una performance artistica, curata dai giovani dell'MGS dell'Italia Centrale, che in pochi minuti ripercorre il cammino compiuto da Don Bosco per discernere la volontà di Dio su di lui.

È stato poi il tempo delle testimonianze. Anne-Florence Perras, giovane cresciuta tra le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) della Francia, ha condiviso con i suoi coetanei come è cambiato il suo rapporto con Gesù negli anni, attraverso la crescita nell'istituto FMA, il volontariato e l'esperienza di un lutto familiare.

Molto toccante il racconto fatto dal giovane nigeriano Alfred Adetosoye Adedayo su cosa voglia dire vivere il cristianesimo nel Nord della Nigeria, dove agiscono le milizie di Boko Haram. In tali contesti la fede spesso significa eroismo: com'è stato nel caso di alcuni ragazzi volontari davanti ad una chiesa a Zaria, immolatisi per impedire ad un attentatore di fare una strage alla messa domenicale: “Con molto coraggio i giovani che erano al cancello gli hanno detto che non avevamo intenzione di permettergli di entrare nella Chiesa e di uccidere persone innocenti e che se voleva farlo avrebbe dovuto uccidere prima loro”.

Da parte sua sr Elena Yolima, FMA colombiana, ha testimoniato la sua esperienza di fede vissuta nata grazie all'incontro con la povertà delle periferie, geografiche ed esistenziali: un incontro che non l'ha lasciata indifferente e che l'ha portata a donare la sua vita per il prossimo.

Il momento formativo del primo giorno si è concluso con il dialogo con mons. Luc van Looy, SDB, vescovo di Gent. Intervenedo sul tema di questo primo giorno – “Like Don Bosco” - il salesiano ha ricordato vari aspetti della vita del santo: la ricerca del silenzio per ascoltare Dio, l'attenzione particolare verso ciascun giovane, la concretezza, lo zelo missionario e il continuo approfondimento del Vangelo – tutti elementi proposti anche ai giovani dell'MGS per essere “come Don Bosco”.

Da ultimo il presule ha concluso con un invito: “Non permettete a nessuno di rubare la vostra gioia, purezza e speranza”.

La mattinata è terminata con l'Eucaristia presieduta dallo stesso mons. van Looy nel PalaRuffini.

Nel pomeriggio i vari gruppi di giovani inizieranno gli itinerari per Torino. Stasera, a Valdocco, in programma invece la festa dell’MGS Italia, durante la quale sarà presentato il nuovo logo dell’MGS Italia.

Pubblicato il 11/08/2015