(ANS – Torino) – Incontrare il Papa non è una cosa che capita tutti i giorni; e se poi se addirittura è il Papa che ti viene a trovare “a casa”, l'occasione è davvero qualcosa di speciale. È quello che sta per accadere oggi, domenica 21 giugno, ai Salesiani della comunità di Valdocco. Ecco come si sono avvicinati a quest'appuntamento.

di Gian Francesco Romano

Don Rafael Gasol, salesiano spagnolo, è tra i più nuovi inquilini della comunità. Vi è arrivato solo l'anno scorso e gli è stato affidato l'incarico di coordinare l'accoglienza dei pellegrini in occasione di quest'anno giubilare per la Famiglia Salesiana. “Probabilmente dall'apertura dell'Ostensione della Sindone saranno passati di qua circa 140.000 pellegrini” confida.

In questi ultimi giorni, dovendo far fronte ad un picco degli afflussi, il suo lavoro è stato ancora più frenetico del solito. “Ovviamente per l'incontro con il Papa le richieste sono state elevatissime e peraltro nelle scelte abbiamo dovuto sempre coordinarci con l'entourage papale. Ad una cosa però abbiamo tenuto: assicurare   anche una presenza per i fedeli della nostra parrocchia, per la gente del quartiere, dell'oratorio e per il personale che collabora con noi quotidianamente”.

Don Bruno Ferrero, Direttore del Bollettino Salesiano italiano, è invece uno dei veterani nella comunità. Era a Torino già nel 1980, quando Giovanni Paolo II venne in visita alla città; ed anche quando vi tornò 8 anni dopo, quella volta proprio per omaggiare Don Bosco, in occasione del centenario della morte. “Mi ricordo che anche allora c'era una marea di gente, tutti volevano incontrarlo”.

Avendo già avuto l'opportunità di salutare da vicino un Pontefice, questa volta don Ferrero si è generosamente fatto da parte. “Ci sono Salesiani venuti da lontanissimo, anche dagli Stati Uniti. Il mio pass l'ho ceduto ad altri”.

Don Giovanni Moriondo è invece l'incaricato dell'oratorio ed è colui che più di tutti ha il contatto diretto con i ragazzi di Valdocco. Negli ultimi tempi è stato sorpreso dal grande impegno da parte dei giovani volontari: “Hanno dato il massimo per accogliere i pellegrini e ancora domani saranno in servizio tra i loro coetanei in Piazza Maria Ausiliatrice”.

Ma la sorpresa più grande è stato vedere l'interesse dei giovani verso il Papa, anche da parte di chi è piò lontano dalla Chiesa o magari è proprio di un'altra religione. “Ho toccato con mano quanto grande sia l'affetto di tutti per Papa Francesco. Tutti vogliono incontrarlo, vederlo... Ancora ieri mi hanno chiesto dei pass dei ragazzi mussulmani. E quando gli ho chiesto perché volevano andare ad incontrarlo mi hanno risposto: 'perché si vede che è una persona spirituale'”.

Pubblicato il 21/06/2015