(ANS – Lahore) – Il vile attacco perpetrato ieri, 16 dicembre, in una scuola di Peshawar ha suscitato lo sdegno di tutto il mondo. “Non possiamo far silenzio di fronte a questa barbarie” è stato il commento del Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime.

141 morti, dei quali 132 bambini e adolescenti; 124 feriti, quasi tutti studenti; una modalità d’esecuzione priva di qualsiasi umanità, con le aule passate in rassegna per accrescere il bilancio della strage. Una violazione così grave di quelle regole di umanità iscritte nel cuore di ogni uomo da aver suscitato una riprovazione universale.

“Non ci sono aggettivi per descrivere quanto successo. La malvagità si è accanita senza ritegno su bambini indifesi e sui loro educatori”. Ha commentato don Pietro Zago, SDB, da oltre 20 anni in Pakistan, agli operatori del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS).

“Però, come ha detto la giovane e saggia Malala – prosegue il missionario – questi terribili fatti non faranno altro che aumentare la forza dei bambini e dei ragazzi pakistani, desiderosi di studiare, crescere su quei banchi di scuola oggi imbrattati di sangue e dolore.  Non ci scoraggiamo. Atti come questo, inoltre, speriamo che aprano gli occhi all'Occidente e ai musulmani più moderati perché ci sia una condanna unanime e forte della violenza”.

“SONO INDIGNATO PER L’ATTACCO ALLA SCUOLA IN PAKISTAN!” ha scritto stamattina il Rettor Maggiore sulla sua pagina Facebook.

Riferendosi ad una foto che mostra il dolore di tanti genitori per la perdita dei loro figli, ha anche aggiunto: “So che quest’immagine che condivido PRODUCE DOLORE A TUTTI NOI. CI UNIAMO AL DOLORE DI QUESTE MADRI E QUESTI PADRI… MA NON POSSIAMO FARE SILENZIO DI FRONTE A QUESTA BARBARIE!! Nulla, nulla, NULLA! GIUSTIFICA LA MORTE DI UN ESSERE UMANO. Non c’è ragione politica, né sociale, né alcun’altra cosa che si possa inventare per GIUSTIFICARE LA MORTE…

Mentre offro la mia preghiera al Signore per il dolore di questi padri e madri, GLI CHIEDO CHE CI AIUTI A CRESCERE ALMENO NELLA RAZIONALITÀ se non riusciamo a farci PIÙ UMANI”.

Pubblicato il 17/12/2014