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2/12/2013 - Vaticano - Papa Francesco a colloquio con i Superiori Generali
Foto dell'articolo -VATICANO – PAPA FRANCESCO A COLLOQUIO CON I SUPERIORI GENERALI

(ANS –Città del Vaticano) – Dal 27 al 29 novembre si è svolta, presso il Salesianum di Roma, la 82ª Assemblea Generale dell’Unione dei Superiori Generali (USG). Dopo tre sessioni di riflessione e condivisione, l’assemblea è terminata in Vaticano con un lungo e cordiale incontro con Papa Francesco.

La figura del Santo Padre era già stata al centro delle riflessioni e degli incontri dei vari gruppi linguistici dei Superiori Generali realizzati presso il Salesianum di Roma. Cardine dei lavori sono state le tre esperienze – di Padre Janson Hervé, dei Piccoli Fratelli di Gesù, Fra Mauro Jöhri, cappuccino, e P. Hainz Kulüke, della Società del Verbo Divino – centrate sulle sfide poste dal Magistero e dall’esempio di Papa Francescoai superiori nell’esercizio della loro funzione di guida.

Sabato mattina c’è stato l’incontro con il Papa, non limitato ad una breve udienza, ma – su richiesta dello stesso Santo Padre – di un’intera mattinata, nella quale il Pontefice ha risposto fraternamente alle domande dei Superiori, spesso aggiungendo aneddoti personali tratti dalla sua esperienza pastorale.

Le prime domande hanno riguardato l’identità e la missione della Vita Consacrata. La radicalità è richiesta a tutti i cristiani, ha affermato il Pontefice, ma i religiosi sono chiamati a seguire il Signore in maniera speciale.

Sulla situazione delle vocazioni Papa Francesco ha sottolineato che ci sono Chiese giovani che stanno dando frutti nuovi. Ciò obbliga naturalmente a ripensare l’inculturazione del carisma. Egli ha poi insistito molto sulla formazione che, a suo avviso, si basa su quattro pilastri fondamentali: formazione spirituale, intellettuale, comunitaria e apostolica: “l’obiettivo è formare religiosi che abbiano un cuore tenero e non acido come l’aceto. Tutti siamo peccatori, ma non corrotti. Si accettino i peccatori, ma non i corrotti”.

Sulla fraternità il Papa ha detto che essa ha una forza di attrazione enorme: suppone l’accettazione delle differenze e dei conflitti ed è necessaria per essere fecondi. E riguardo alle mutue relazioni tra i religiosi e le diocesi il Papa ha aggiunto: “Noi vescovi dobbiamo capire che le persone consacrate non sono materiale di aiuto, ma sono carismi che arricchiscono le diocesi” ha detto.

Le ultime domande hanno riguardato le frontiere della missione dei consacrati. “Esse vanno cercate sulla base dei carismi”, ha risposto il Papa. Le realtà di esclusione rimangono le priorità più significative, oltre alle sfide culturale ed educativa nelle scuole e nelle università, che si affrontano trasmettendo conoscenza, modi di fare e valori, attraverso cui si trasmette la fede.

Il Papa ha infine annunciato che il 2015 sarà un anno dedicato alla Vita Consacrata e ha salutato i 120 Superiori Generali presenti ringraziandoli per il loro impegno.

Pubblicato il 02/12/2013

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