(ANS –Vöcklabruck) – “Come ci ha creati Dio? E di che cosa hanno bisogno i giovani oggi?”. Con queste domande si è aperto un seminario di studi organizzato dai salesiani e dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) dell’Austria, che ha messo a confronto la pedagogia di Don Bosco e le conoscenze della neurobiologia. Al seminario, tenuto a Vöcklabruck nei giorni dell’11-12 ottobre, hanno partecipato circa 170 giovani di tutto il paese.

Di fronte a studenti e ricercatori che si occupano a vario titoli di neurobiologia e studi sul cervello, il relatore principale, Martin Schweiger, Direttore del seminario statale per la didattica e la formazione degli insegnanti ad Albstadt, Baden-Württemberg, Germania, ha affermato: “Alla luce della ricerca neurobiologica, la maniera con cui Don Bosco educava e guidava le persone è esemplare e rappresenta il modo in cui le relazioni tra le persone dovrebbero essere improntate”. Egli ha poi spiegato la sua dichiarazione evidenziando i tratti peculiari dell’azione di Don Bosco: l’amorevole comprensione, l’allegria e la gioia, la musica e il gioco e l’attenzione a non umiliare nessuno.

Successivamente le allieve delle scuole delle FMA di Vöcklabruck hanno rappresentato una “storia del circo”, entusiasmando con le loro performance artistiche gli studiosi presenti. Lo sfondo pedagogico di quest’attività veniva specificato da Emil Hartmann, dirigente dell’opera Don Bosco di Bamberg, che ha presentato l’esperienza salesiana del “Circo Giovanni” – da 20 anni impegnato ad accompagnare bambini e giovani svantaggiati e disabili nella scoperta dei loro talenti.

Nella seconda giornata ha avuto luogo una sessione dal titolo “sui campi di gioco di Don Bosco”. Quindi don Franz Schmid, sdb, di Benediktbeuern ha inquadrato la pedagogia di Don Bosco nel contesto delle scienze dell’educazione, mentre don Franz Wöß, salesiano di Unterwaltersdorf, ha reinterpretato la lettera di Don Bosco da Roma del 1884 alla luce della neurobiologia, soprattutto riguardo alla frase: “Amare ciò che amano i giovani”.

Divisi in vari gruppi, i partecipanti hanno anche potuto approfondire gli aspetti concreti della prassi pedagogica salesiana: il ruolo della musica, dello sport, del gioco e i limiti e le opportunità dell’assistenza pedagogico verso i minori a rischio.

Al termine delle giornate di studio, tutti hanno ringraziato gli organizzatori: sr Maria Maul, FMA, e don Franz Schmid, sdb. Il prossimo appuntamento è previsto per il mese di ottobre 2014, con un seminario sulla spiritualità di Don Bosco.

Pubblicato il 30/10/2013