(ANS – Roma) – Il calendario liturgico salesiano nel mese di luglio ricorda la Beata Maria Romero Meneses, Figlia di Maria Ausiliatrice. Don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale della Famiglia Salesiana, ne traccia un breve profilo.
7 luglio, Beata Maria Romero Meneses
La vicenda di Maria Romero Meneses, Figlia di Maria Ausiliatrice, nicaraguese di origine e costaricana di adozione, si caratterizza per una instancabile attività apostolica, che diede vita a grandiose opere sociali e si basò su una confidenza illimitata nell’Ausiliatrice, da lei chiamata “mia Regina”. Con viva sensibilità evangelica ed ecclesiale conquistò alla sua ansia apostolica le giovani allieve, che diventano “missionarie” (misioneritas, le chiama suor Maria) nei villaggi, fra bimbi semi-abbandonati e famiglie diseredate. Poi anche adulti, persone facoltose dell’imprenditoria e professionisti rinomati, sono conquistati dalla sua devozione mariana che ottiene grazie strepitose; e si sentono quindi impegnati a collaborare fattivamente alle iniziative assistenziali che suor Maria, sotto l’azione dello Spirito, va progettando continuamente con l’audacia della più autentica fede nella Provvidenza.
In mezzo al susseguirsi di opere da organizzare, e di una peculiare sua attività di consigliera spirituale (ogni giorno ore e ore di impegnativi colloqui privati, le cosiddette “consultas”) trova spazi e momenti di ardenti elevazioni dello spirito e di una intensa vita mistica, che risulta essere la sorgente della forza interiore da cui il suo apostolato promana e riceve straordinaria efficacia. Il suo ideale: amare profondamente Gesù, “suo Re” e diffonderne la devozione accanto a quella della sua divina Madre. Sua intima gioia è la possibilità di accostare alla verità evangelica i bambini, i poveri, i sofferenti e gli emarginati. La più ambita ricompensa ai suoi sacrifici è il vedere rifiorire in una vita “perduta” la pace e la fede.
La fede di Suor Maria trasportava le montagne. Le persone che entravano in contatto con lei, restavano segnate con il sigillo della fede in Dio. La sua fede era un dinamismo spirituale che la portava a trovare la soluzioni ai casi più diversi. Mezzi per ottenere la fede erano la preghiera e il perdono. Per lei, “Fede è credere in Dio che è Padre e ci ama”. Perché unita a Cristo portò molto frutto e tanti hanno riconosciuto e sperimentato la bontà di questa messe copiosa di grazia e di bene.
Pubblicato il 05/07/2013