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4/3/2013 - Italia - Intervista al cardinal Rodríguez Maradiaga
Foto dell'articolo -ITALIA – INTERVISTA AL CARDINAL RODRÍGUEZ MARADIAGA

(ANS – Roma) – Il cardinale salesiano Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, è da alcuni giorni a Roma per partecipare alle Congregazioni generali cardinalizie, e successivamente al Conclave che eleggerà il successore di Benedetto XVI. Sabato scorso, 2 marzo, è stato intervistato da Enzo Romeo, responsabile della Redazione Esteri del “Tg2”, il telegiornale della seconda rete della RAI. Di seguito riportiamo uno stralcio dell’intervista.

Eminenza, peserà secondo lei sul Conclave la presenza per la prima volta nella Chiesa di un papa emerito?
Certamente è un’occasione inedita nella storia, però io dico che la cosa rilevante sarà soprattutto sapere che Benedetto XVI prega per noi.

Voi cardinali che venire da lontano avete l’esigenza di sapere qualcosa in più su ciò che è accaduto nella Chiesa nell’ultimo anno, ad esempio sul caso Vatileaks?
Io penso che questo sarebbe necessario, perché se siamo un Collegio, se siamo confratelli dobbiamo sapere cose su cui, per la lontananza e per il nostro lavoro particolare, non abbiamo abbastanza informazioni.

È maturo secondo lei il tempo per un papa extraeuropeo?
Non dipende tanto se è un europeo o no, dipende dalle grandi sfide che oggi dovrà affrontare il nuovo Papa. Più che una nazionalità, dobbiamo pensare alla persona più adatta per rispondere a queste sfide.

Nel precedente Conclave lei ricevette dei voti. Cosa si prova quando il proprio nome risuona nella Sistina: soddisfazione, paura, sgomento?
Certamente paura, perché quella di pontefice non è una carica che un essere umano possa desiderare. Ma allo stesso tempo quando il Signore manda una chiamata dà anche la Grazia per sopportarla.

Lei è un musicista e il papa nell’ultimo incontro con i porporati ha detto che il Collegio cardinalizio dovrebbe essere come un’orchestra dove le divisioni si possano fondere in un’unica armonia? Condivide questa idea?
Sono pienamente d’accordo, altrimenti la Chiesa non sarebbe una sinfonia ma una cacofonia.

Pubblicato il 04/03/2013

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