(ANS – L’Avana) – Il Centro di Studi Psicologici e Sociologici di L’Avana ha convocato vari gruppi di ricerca provenienti da 10 paesi per presentare, dal 12 al 14 novembre, studi e ricerche su quattro aree tematiche inerenti i bambini e le problematiche giovanili. Nell’ambito dell’integrazione o disintegrazione sociale dei giovani è stato selezionato anche uno studio dell’équipe multidisciplinare di Pastorale Giovanile Salesiana (PGS) del Cile, che ha presentato il lavoro compiuto dai salesiani per l’integrazione dei giovani.

A presentare lo studio – l’unico promosso da una congregazione religiosa – sono state  Paula Villalobos e Yasna Gonzalez, ricercatrici dell’équipe multidisciplinare di (PGS). La Villalobos ha spiegato che l’indagine, inserita nel contesto dell’attuale processo di rinnovamento della PGS in Cile, è stata condotta a marzo 2012 in quattro istituti salesiani di Santiago, nei centri giovanili e nelle parrocchie, per intercettare l’opinione dei giovani sulla pastorale salesiana, indipendentemente dalla loro partecipazione o meno alle attività.

I risultati di questo primo approccio hanno permesso di concludere che i giovani danno molto valore al senso di appartenenza ai gruppi pastorali, dato che l’esperienza comunitaria li aiuta nello sviluppo personale.

Rispetto ad altre indagini presentate nella stessa area tematica – realizzate in Uruguay, Ecuador, Messico, Angola e Cuba – il lavoro dell’équipe multidisciplinare cilena ha colpito perché ha mostrato uno sguardo più centrato nella positività e nelle opportunità.

Riguardo al motivo per cui hanno presentato la domanda di partecipazione a questo confronto internazionale, Yasna Gonzalez ha dichiarato: “Lo abbiamo fatto perché crediamo che i salesiani debbano iniziare a inserirsi, ad essere un punto di riferimento e ad imparare dalle esperienze di altre realtà del mondo civile, non solo di quello ecclesiastico”. La ricercatrice ha osservato anche che la selezione della loro indagine ha permesso di mettere in luce la dimensione spirituale dell’esperienza giovanile, un aspetto non da poco, considerata la natura dell’ente che ha convocato il confronto.

Le due studiose hanno, infine, segnalato positivamente anche l’attenzione che ha suscitato tra gli altri relatori l’esistenza di un simile gruppo di ricerca multidisciplinare all’interno di una congregazione religiosa.

Pubblicato il 29/11/2012