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27/11/2012 - RMG - India: buoni comunicatori per essere bravi evangelizzatori, educatori dei giovani e delle classi popolari
Foto dell'articolo -RMG – INDIA: BUONI COMUNICATORI PER ESSERE BRAVI EVANGELIZZATORI, EDUCATORI DEI GIOVANI E DELLE CLASSI POPOLARI
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(ANS – Roma) – Il Consigliere per la Comunicazione Sociale, don Filiberto González, nell’ultimo anno ha intrapreso una serie di visite d’animazione alle Ispettorie di cinque nazioni che, a suo parere, mantengono un forte carattere salesiano evangelizzatore, educatore e comunicativo nella Chiesa e nella società – Spagna, Italia, Polonia, India e Brasile – per raggiungere l’unificazione dei criteri e dell’organizzazione ispettoriale e nazionale, a partire dal Sistema Salesiano di Comunicazione Sociale (SSCS).

Dall’8 al 24 novembre è stato in sei Ispettorie dell’India che non aveva visitato in precedenza: Calcutta, Silchar, Guwahati, New Delhi, Chennai e Bangalore. Gli incontri più importanti sono stati senza dubbio quelli con gli Ispettori e i rispettivi Consigli, e coi Delegati di Comunicazione Sociale (CS) e le loro équipe. Riporta don González: “su mandato del Rettor Maggiore ho incontrato gli Ispettori e i loro consigli, perché è lì che ha inizio il cambiamento di mentalità e può nascere un nuovo modo di vedere la comunicazione della Congregazione. È lì che si riflette e si prendono decisioni per il bene dell’Ispettoria e della missione”.

“Il Delegato per la CS e la sua équipe sono l’anima, la vita della CS in ogni Ispettoria – aggiunge don González – I settori della missione salesiana, senza una persona dedicata a tempo pieno, s’indeboliscono o addirittura cessano di esistere, perché non hanno una presenza né alcun impulso nel concerto ispettoriale. I settori in cui è suddivisa l’azione salesiana, nascono dalla missione e sono al suo servizio. Il loro coordinamento, come quello interno di ciascuno, è essenziale”.

In accordo con il Consigliere Generale per la Formazione, don González ha visitato anche le case di formazione: “da 6 anni i Consiglieri generali per la Formazione e la CS hanno sviluppato degli ‘Orientamenti per la formazione dei salesiani in Comunicazione sociale’. Ora si tratta di prendere coscienza della loro importanza e di metterle in pratica”.
 
Consapevole dell’importanza della formazione per il futuro della Congregazione e della CS, nei suoi incontri presso le case di formazione il Consigliere ha ribadito che “ogni salesiano, oggi più che mai, deve imparare ad essere un buon comunicatore per essere un buon evangelizzatore-educatore. Si tratta di tre atteggiamenti e processi inseparabili. Qualcuno potrebbe pensare che in passato si poteva evangelizzare ed educare senza comunicazione, ma non è così; e men che meno potrà esserlo nella nuova era, in cui le tecnologie hanno cambiato le relazioni, la base dell’educazione e dell’evangelizzazione. E per quanto riguarda le nuove tecnologie, l’India è leader nella loro produzione e uso”.

Circa i punti di forza delle sei Ispettorie visitate, don González sostiene: “I Salesiani in India hanno fatto e stanno facendo un grande lavoro di educazione, evangelizzazione e comunicazione. La loro realtà è ricca e complessa per via del patrimonio culturale, linguistico e religioso. La prima forza della comunicazione indiana sta nell’educare e nell’evangelizzare nelle varie lingue locali, impegnandosi per questo nella traduzione delle Scritture, di dizionari e catechesi sulla base delle esigenze dei destinatari. Penso che sia una nazione di cui le persone hanno sviluppato profondamente l’aspetto visuale della comunicazione e infatti i nostri confratelli salesiani indiani sono molto abili nel produrre video e corti, tanto da vincere premi nazionali e internazionali.
Forse non hanno i migliori servizi o attrezzature, ma hanno una grande capacità creativa e la qualità dell’immaginazione”.

Quanto alle sfide, dice: “l’unità, la cooperazione e il coordinamento in ogni Ispettoria e nel paese e con la Congregazione, è la sfida principale; da qui viene l’importanza di comprendere e applicare il SSCS nelle case di formazione e negli organi decisionali. Un’altra sfida è superare le visioni riduttive della CS, come l’idea di poter essere solo utenti o consumatori di media e tecnologia o semplicemente di essere soddisfatti di lavorare da soli alla produzione, senza coordinamento con il Progetto Organico Ispettoriale o con gli altri settori. La cosa più importante è che ogni salesiano impari ad essere un comunicatore dell’amore di Dio per i giovani e le classi popolari, mettendo sempre la missione di Don Bosco al centro, e mai se stessi. La scelta corretta del messaggio, dei media e del tipo di produzione, è il risultato di una buona formazione e del coordinamento per superare l’individualismo e l’attivismo”.

Il Consigliere ha anche indicato alle varie comunità alcuni atteggiamenti necessari ai religiosi per essere dei comunicatori efficaci oggi: “Considero tre aspetti: l’autenticità di vita, dato come noi comunichiamo solo ciò che siamo e non quello che simuliamo; una profonda vita spirituale, dato che siamo amati, chiamati e inviati ad una missione che ci è affidata perché apparteniamo a Dio; e, infine, la professionalità comunicativa, perché viviamo in una società che richiede, e giustamente, trasparenza, verità e capacità di presentare le cose in un linguaggio comprensibile all’uomo di oggi”.

Pubblicato il 27/11/2012

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