Logo di Ans - Vai alla Home Page
ANS - Agenzia iNfo Salesiana



IT EN ES FR PT PL Versione Standard || Solo Testo

Stampa la pagina corrente Stampa   
:. NEWS

16/11/2012 - Etiopia - La promessa di Don Bosco continua: fin l’ultimo mio respiro sarà per i miei giovani
Foto dell'articolo -ETIOPIA – LA PROMESSA DI DON BOSCO CONTINUA: FIN L’ULTIMO MIO RESPIRO SARÀ PER I MIEI GIOVANI

(ANS – Addis Abeba) - “Oltre ogni confine” è il titolo di un articolo che Famiglia Cristiana - noto settimanale fondato nel 1931 da don Alberione – dedica questa settimana al lavoro che i Salesiani e i volontari del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) svolgono in Etiopia con tenacia, professionalità e passione. Un viaggio reportage che Luciano Scalettari ha fatto insieme a Carola Carazzone, Presidente del VIS, e alcuni operatori della ong salesiana. ANS propone una sintesi.

Il viaggio della delegazione italiana è partito da Addis Abeba e, attraverso l’Etiopia, si è snodato, fino alle frontiere con il Sud Sudan e con la Somalia: Gambela, Ilea, Ibago, Nyinenyang. Un racconto di esperienze educative e interventi umanitari.

Ad Addis Abeba il Don Bosco Children accoglie oggi 160 ex ragazzi di strada. Il loro percorso di recupero è raccontato a partire dai primi incontri fatti per strada. Ogni due o tre volte la settimana i salesiani, dopo cena partono in macchina e vanno a cercare i ragazzi di strada, insieme ai loro collaboratori etiopi. “La ragione di quello che facciamo la capiscono dopo, quando finalmente vengono al Don Bosco Children”, spiega don Dino Viviani, direttore dell’opera. Presso il centro salesiano i ragazzi recuperano la loro vita dopo un lungo e difficile percorso.

“La prima fase è una decina di incontri, in un luogo convenuto, settimana dopo settimana. Parliamo con loro. Li ascoltiamo. La metà molla quasi subito, l’altra metà ci chiede di accoglierli al Don Bosco. Diciamo di no. Vogliamo far sì che per un paio di mesi frequentino gli incontri serali per strada. In una fase successiva, li invitiamo, solo di giorno, una volta alla settimana. Poi, per due giorni. Poi per tre. Molti di loro devono attraversare l’intera città per raggiungere il centro diurno”. Un metodo duro, ma che funziona. Dei ragazzi che entrano al Don Bosco children solo il 4 per cento torna in strada. I salesiani sono estremamente esigenti, perché l’esperienza di 12 anni ha insegnato una cosa: rieducare i bambini vissuti per strada è l’impresa più difficile, pari solo alla riabilitazione degli ex bambini soldato.

Tra i villaggi abitati da Nuer e Anyuak, popolazioni d’origine sudanese, giunte profughe in Etiopia per fuggire dalla guerra, don Filippo Perin, ha accompagnato la delegazione italiana a visitare i “Pozzi per Andrea”, fonti costruite dal VIS, complete di pompe, condotte e infrastrutture irrigue per oltre 800 mila euro.

Nell’estremo est dell’Etiopia, al confine con la Somalia, il VIS prosegue l’opera di don Gianni Premoli, salesiano, “l’unico prete cattolico che abbia mai lavorato qui” spiega Fuad Alamirew, islamico e presidente di una ong locale, partner del VIS. Qui, fra ali di folla in festa, è stata inaugurata una fonte captata a 130 metri di profondità. “Acqua e istruzione sono i primi bisogni per la gente. Di scuole ne abbiamo costruite già 14. - spiega Fuad - Per il bene dell’uomo, cristiani e musulmani possono e devono collaborare insieme, come ha sempre fatto don Gianni, quand’era con noi”.

Il giornalista nel suo articolo commenta: “Il metodo salesiano è famoso in tutto il mondo per la ‘pastorale del cortile’, per gli oratori, per la formazione scolastica di tutti i gradi, per la formazione professionale. È così anche in Etiopia: dove c’è una missione salesiana o un progetto del VIS, c’è un centro Don Bosco, ci sono scuole con migliaia di studenti (l’Etiopia ha fame di istruzione, il tasso di analfabetismo è sopra il 50 per cento), ci sono istituti per idraulici, carpentieri, falegnami, artigiani. Ma qui, missionari e volontari hanno scelto di andare a operare anche agli estremi confini: quelli della povertà, con gli ultimi fra gli ultimi, come sono i ragazzi di strada; ma anche quelli geografici, alle frontiere con il Sud Sudan e con la Somalia”.

Noi aggiungiamo che il titolo dell’articolo - “Oltre ogni confine” - esprime bene l’impegno di sempre dei Salesiani e dei volontari che in tutto il mondo tengono viva la promessa di Don Bosco: “fin l’ultimo mio respiro sarà per i miei giovani”.

Pubblicato il 16/11/2012

comunica ANS news


Le ultime News
14/3/2016 - RMG – Incontro dei Maestri dei Novizi
14/3/2016 - Brasile – L’Educomunicazione apre nuovi orizzonti tra i giovani
14/3/2016 - India – Iniziative ecologiche tra i ragazzi
14/3/2016 - Filippine – Il Rettor Maggiore al centro “Don Bosco Boys Home”
11/3/2016 - RMG – Vicini a don Uzhunnalil, le parole di don Cereda


News dell'ultima settimana
News dell'ultimo mese