(ANS – Roma) – Don Giuseppe Casti e don José Pastor Ramírez, rispettivamente Delegati Mondiali per i Salesiani Cooperatori e gli Exallievi di Don Bosco, hanno visitato e incontrato, dal 19 settembre al 20 ottobre, vari gruppi e realtà della Famiglia Salesiana dell’Africa. Un viaggio che fa seguito ad altre iniziative messe in atto per sostenere la crescita della Famiglia Salesiana nel grande continente nero.
Con il sostegno della Conferenza delle Ispettorie e Visitatorie dell’Africa-Madagascar e del Consigliere regionale, don Guillermo Basañes, i due Delegati mondiali sono stati ne:
Ai vari incontri formativi hanno partecipato: Salesiani, Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani Cooperatori, Associazione dei Devoti Maria Ausiliatrice, Exallievi di Don Bosco, Volontarie di Don Bosco. Significativa è stata la partecipazione dei giovani salesiani in formazione iniziale: prenovizi, novizi, postnovizi e studenti di teologia. Nella Visitatoria ATE sono state incontrate 180 persone, nella Visitatoria AFO 305 persone e nell’Ispettoria AFW 210, per un totale di 695 membri della Famiglia Salesiana.
Vari gli obiettivi di questo viaggio di formazione voluto da don Adriano Bregolin, Vicario del Rettor Maggiore e responsabile dell’animazione della Famiglia Salesiana: conoscere più da vicino la realtà della Famiglia Salesiana africana e verificare gli impegni assunti precedentemente; incoraggiare la crescita quantitativa, qualitativa e l’identità dei gruppi; studiare ed analizzare la Carta d’Identità Carismatica e Spirituale della Famiglia Salesiana; approfondire l’identità e il ruolo del Delegati della Famiglia Salesiana; studiare l’identità dei diversi gruppi della Famiglia Salesiana specialmente dei Salesiani Cooperatori e degli Exallievi di Don Bosco.
In tutti gli interventi è stata presentata la “Carta d’Identità Carismatica della Famiglia Salesiana” e sono stati condivisi documenti come “L’identità e vocazione del Salesiano Cooperatore”, “L’identità e missione dell’Exallievo di Don Bosco”, “L’identità e missione del Delegato della Famiglia Salesiana” e lo “Statuto degli Exallievi di Don Bosco”.
Nelle 3 circoscrizioni visitate, costituite da circa 30 o 35 anni, la Famiglia Salesiana è giovane ed è in fase di strutturazione; sta prendendo coscienza dell’importanza dell’“autonomia non solo spirituale, formativa, economica e di governo, ma anche apostolica, attuando la missione in strutture proprie e secondo modalità peculiari” (Carta d’Identità 20). La grande sfida è rafforzare ed erigere Centri Locali e Province per i Salesiani Cooperatori e potenziare e creare Unioni Locali e Federazioni Nazionali ed Ispettoriali per gli Exallievi di Don Bosco.
Nonostante in Africa, a motivo delle distanze, gli incontri tra i diversi centri siano difficili e costosi, gli Ispettori, i loro Consigli, i Delegati per la Famiglia Salesiana e i diversi gruppi cercano di vincere la sfida “di pensare insieme, di lavorare insieme e di pregare insieme” (Carta d’Identità 39) per fare della Famiglia Salesiana “un vasto movimento di persone che, in vari modi, operano per la salvezza della gioventù” (Costituzioni SDB 5).
Questo viaggio di formazione ha costituito un’ulteriore tappa nell’impegno di formazione della Famiglia Salesiana in Africa. Un primo viaggio è stato fatto, sempre da don Casti e don Ramírez dal 1° al 31 marzo di quest’anno nella Visitatoria Africa Etiopia-Eritrea e nell’Ispettoria Africa Est. Fanno parte di questo impegno anche le due sessioni di formazione per i delegati della Famiglia Salesiana svoltesi ad Addis Abeba: la prima dal 21 al 25 settembre 2011, la seconda dal 1° all’11 marzo 2012.
Pubblicato il 23/10/2012
