(ANS – Roma) – L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 20 giugno come Giornata Mondiale del Rifugiato, in segno di solidarietà verso l’Africa, il continente che ospita la maggior parte dei rifugiati di tutto il mondo. A livello salesiano la Procura delle Missioni Salesiane di Madrid, lancia un appello per l’aiuto ai rifugiati in Kenya: “Kakuma è più che completo”.

“Il campo profughi di Kakuma attualmente è più che completo” è l’affermazione del comunicato delle Missioni Salesiane di Madrid che riprende una testimonianza di don Philip Sajan missionario salesiano che opera nel Kenya centrale. Il campo di Kakuma si trova nel nord del paese africano e ospita oltre 96.000 persone. Circa il 50% sono profughi scappati dalla Somalia, “ma sta aumentando il numero di persone che arrivano dal Sud Sudan, per via dei problemi che si verificano in questo paese, e dal Burundi”.

I missionari salesiani lavorano da diversi anni a Kakuma. Qui, oltre ai compiti più urgenti, cercano anche di pensare a lungo termine e, per questo, sviluppano corsi di formazione e alfabetizzazione per la popolazione rifugiata. “Circa la metà dei rifugiati ha meno di 18 anni e ha bisogno di mantenere la speranza. – prosegue don Sajan – Molte persone sono interessate a corsi di inglese o informatica, ma non possiamo servire tutti, per la mancanza di mezzi. Abbiamo bisogno di spazi adeguati per la formazione, di nuovi computer e materiali. Ci sono poi oltre 200 bambini che vanno a scuola e hanno bisogno di quaderni e materiale scolastico”.

La Procura Missionaria di Madrid, nella Giornata Mondiale del Rifugiato, non dimentica che nel mondo ci sono oltre 44 milioni di persone che vivono lontano dalle loro case, la cifra più alta degli ultimi 15 anni, secondo le stime dell’Alto Commissariato delle Nazioni Uniti per i Rifugiati (UNHCR, in inglese). Recentemente si contano oltre 300.000 persone fuggite dal nord del Mali; 2 milioni di persone scappate dai disastri naturali; e tra le 1.200 e le 1.500 persone che scappano ogni mese dalla Colombia in Ecuador per sfuggire ai gruppi paramilitari.

Altre statistiche segnalano che l’80% dei rifugiati appartiene ai paesi poveri, e il 75% scappa nei paesi vicini. Il 50% dei rifugiati sotto tutela dell’UNHCR sono afghani o iracheni e la metà del totale dei rifugiati nel mondo – cioè circa 22 milioni di persone – ha meno di 25 anni.

Oggi molti paesi sono impegnati in varie attività per rendere visibile questo problema. Attraverso sfilate, conferenze, campagne, incontri universitari, tra ONG, dibattiti pubblici, mostre fotografiche e programmi specifici sui vari mezzi di comunicazione si vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul dolore e la sofferenza dei rifugiati.

Pubblicato il 20/06/2012