RMG – Intervista a mons. Luciano Capelli: “la sola soluzione alla violenza è quella di Cristo” |
RMG – Mons. Luciano Capelli: dalla Valtellina alle Isole Salomone |
(ANS – Roma) – Con la pubblicazione della terza e ultima parte termina l’intervista fatta dall’ANS a mons. Capelli, vescovo di Gizo. Il tema, in quest’occasione, è il Capitolo Generale 27 della Congregazione.
Il prossimo Capitolo Generale avrà per tema la testimonianza evangelica. Come può un vescovo salesiano, oggi, essere testimone radicale del Vangelo?
Mons. Capelli:
Può esserlo stando con la sua gente, come faceva Don Bosco con i suoi ragazzi, “assistendo” con fraterna presenza i fratelli, per capirne i bisogni, prevenire problemi, curare le ferite... Compito non facile, soprattutto per via delle grandi distanze. Una presenza che diventi segno radicale di una Presenza più viva, che sa colmare la vita.
Sia don Cimatti, sia don Braga hanno riassunto in una parola il contributo di testimonianza evangelica radicale che si può dare in Oriente: “amicizia”! È un vero valore universale! Amicizia sincera, che dà il giusto valore alle persone che si incontrano e li fa sentire veramente se stessi nella loro più totale dignità, che stimola a scoprire il più grande Amore di cui l’amicizia umana è solo un segno, che fa scoprire la Sua grazia e la Sua amicizia, che liberano il cuore e danno senso a tutta l’esistenza.
Il tema del CG27 fa riferimento al lavoro e alla temperanza. Come spiegherebbe l’importanza di queste due virtù ad un giovane salesiano in formazione?
Mons. Capelli:
Lavoro e temperanza permettono al salesiano di essere e vivere tutto e sempre per gli altri, ad imitazione di Don Bosco, che era motivato e sostenuto dalla grazia. Senza sacrificio non si fa niente di buono e duraturo. “Se il chicco di grano, caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24)
Anche il mio aereo ultraleggero per decollare ha bisogno di dare tutta la sua forza: se andassi a metà giri del motore non si alzerebbe in volo! O si ama generosamente, in modo sacrificato, o si è egoisti.
Pubblicato il 08/06/2012