(ANS – Roma) – Il Regolatore del Capitolo Generale 27, don Francesco Cereda, spiega il suo ruolo, il senso, la struttura, la genesi e il significato di quello che è l’evento più importante per la Congregazione salesiana in una intervista pubblicata nel numero di giugno del Bollettino Salesiano italiano.

“Un Capitolo è come il mare. – spiega don Cereda - Ad esso confluiscono i grandi fiumi, che ricevono l’acqua degli affluenti più piccoli; e questi a loro volta sono cresciuti con il contributo dei torrenti e dei ruscelli. Il regolatore è il regista di tutto questo sistema ‘idrografico’, per garantire che tutti i Salesiani possano esprimere il loro contributo”. Un evento che intende coinvolgere tutti i salesiani. “La lettera di indizione del CG27 intende promuovere una riflessione profonda, orientata alla conversione, da parte di ogni confratello, di tutte le comunità, di ogni ispettoria”. La Lettera del Rettor Maggiore (ACG 413) “avvia un processo ampio, dal basso e disteso nel tempo, che coinvolge tutta la Congregazione. […] Ognuno è responsabile della buona riuscita del Capitolo”.

Il tema scelto – Testimoni della radicalità evangelica – nasce dal “bisogno di assicurare maggiore convinzione alla nostra identità (chi siamo?), alla nostra azione (che cosa facciamo?), alla nostra proposta educativa pastorale (che cosa offriamo?), aspetti tutti che fanno riferimento alla radicalità nel vivere la vocazione di consacrati apostoli. […] La scelta di questo tema intende assicurare vitalità al carisma di don Bosco oggi nella Congregazione salesiana”.

Il Capitolo Generale è un evento importante per la Congregazione salesiana, “ma il prossimo deve essere una robusta iniezione di fiducia nel futuro”. A richiederlo sono i nuovi contesti, le sfide culturali e le difficoltà all’interno della vita consacrata. “Di fronte alla realtà che viviamo è urgente cambiare strategia; e ciò non è facile”.

Il CG27 diventerà pure una spinta motivazionale per la Famiglia Salesiana, “La radicalità evangelica è infatti un’esigenza che Gesù chiede a ogni suo discepolo al fine di superare apatia spirituale, negligenza pastorale, mancanza di slancio. Ciò aiuterà tutti a vivere il carisma salesiano con maggiore dinamismo; da qui verranno come frutti per tutti visibilità, credibilità e fecondità”.

L’icona salesiana scelta per il CG27 è il sogno dei 10 diamanti. “In quel sogno si parla, in forma drammatica, della responsabilità che ogni Salesiano ha circa la propria vocazione e circa il contributo che egli dà per rendere luminoso od opaco il volto della Congregazione”.

Don Cereda, nell’intervista ricorda anche gli altri impegni che il CG27 sarà chiamato ad affrontare: l’elezione del Rettor Maggiore e dei membri del Consiglio Generale per il sessennio 2014-2020; il ripensamento strutturale dei Dicasteri per la missione salesiana; configurazione delle tre Regioni di Europa; una valutazione circa l’affidamento della Famiglia Salesiana al Vicario del Rettor Maggiore.

Una parola in più è spesa per lo sviluppo del tema del CG27 nei tre nuclei tematici. “Tali nuclei fanno riferimento a ciò che deve caratterizzare il salesiano del futuro; come il Rettor Maggiore si esprime nella lettera di indizione, egli è chiamato a essere mistico, profeta, servo. La mistica, la profezia e il servizio sono collegati agli aspetti fondamentali della nostra consacrazione apostolica, ossia all’esperienza spirituale, alla vita fraterna in comunità, alla missione giovanile; perciò dovremo essere sempre più mistici nello Spirito, profeti della fraternità, servi dei giovani”.

Il testo integrale dell’intervista è disponibile nel sito del Bollettino Salesiano edizione italiana.

Pubblicato il 01/06/2012