(ANS – Khartoum) – Si è svolta in questi ultimi giorni a Khartoum la fase di valutazione del progetto in favore dei giovani sfollati “Yes - Youth Empowerment In Sudan” (Rafforzare la gioventù un Sudan), finanziato dall’Unione Europea e implementato dal Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS) a supporto del centro di formazione professionale “St. Joseph” dei Salesiani. Un progetto dal futuro incerto.
Il progetto YES mira al miglioramento delle condizioni di vita dei giovani sudanesi che per vari motivi hanno dovuto abbandonare le proprie città e sono ospitati come sfollati o profughi presso il centro salesiano “St. Joseph” che, condotto da diversi anni dai volontari del VIS, alla formazione professionale dei giovani.
Martedì 29 di febbraio è arrivata presso l’opera salesiana la dr.ssa Sara Belleni Morante, la consulente selezionata dal VIS per realizzare il lavoro di analisi e valutazione. Attraverso una lunga serie d’incontri, colloqui e questionari la consulente ha rilevato il grado di aderenza agli obiettivi che erano stati posti nel 2008 e lo sviluppo e l’attuazione del progetto in relazione ai cambiamenti del contesto e dei bisogni avvenuti nei 4 anni.
I primi risultati estrapolati dalle analisi mostrano come buona parte dei ragazzi diplomati al St. Joseph, nonostante la difficile crisi economica e politica che sta attraversando il Sudan a pochi mesi dalla divisione del paese, riesca ad inserirsi nel mondo del lavoro o, in alternativa, decida di proseguire gli studi e professionalizzarsi ulteriormente, anche con studi universitari.
Questa, tuttavia, è una fase piuttosto delicata per il prosieguo delle attività. È in corso il passaggio di responsabilità da un volontario VIS al successivo e, soprattutto, è terminato il piano di finanziamento da parte dell’Unione Europea. A questo si aggiunga che a motivo dell’inflazione, la comunità salesiana si trova ora in difficoltà nel mantenimento di quei servizi e di quella qualità dell’insegnamento che hanno reso il St. Joseph un modello tra i centri di formazione professionale di Khartoum.
Attualmente il servizio che permetteva agli studenti di usufruire del trasporto gratuito è stato tagliato per mancanza di fondi e l’orario di formazione è stato ridotto. È divenuto urgente trovare delle nuove fonti di reddito per il St. Joseph e alcuni spunti sono emersi dal gruppo di lavoro che si è tenuto nei giorni scorsi: moduli specialistici di formazione rivolti a privati, da tenere in orari extra scolastici; e il rafforzamento della capacità produttiva. Un’altra idea per facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani è il finanziamento attraverso il micro-credito di progetti per l’apertura di piccoli business.
Pubblicato il 14/03/2012
