(ANS – Roma) – Quasi il 70% dei giovani usciti dai Centri di Formazione Professionale (CFP) salesiana, a distanza di un anno dalla qualifica, trova lavoro o prosegue gli studi in vista di un diploma. Un dato confortante in un’epoca in cui in Italia la crisi e la scarsità di posti di lavoro colpiscono in modo particolare i giovani; e che dà la misura della vitalità della formazione salesiana.
Nel dettaglio, secondo i dati emersi da una ricerca recentemente realizzata a cura dell’Istituto di Sociologia dell’UPS, dei 2.609 exallievi dei CFP salesiani del 2010, a un anno dalla qualifica il 34,5% ha trovato un’occupazione e quasi altrettanti hanno scelto di proseguire gli studi.
Attualmente sono circa 25.000 i giovani che frequentano i corsi professionali salesiani – prevalentemente triennali – per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione; e le domande sarebbero molto di più se gli istituti non fossero costretti a limitare le iscrizioni per motivi economici.
Punto di forza della formazione professionale salesiana, riconosciuto anche da osservatori esterni e da vari soggetti del mondo del lavoro, è il dialogo con le imprese: è di questo periodo la stipula di alcuni accordi con importanti aziende a livello nazionale (Fiat, Schneider, Siemens, Bosch…) per una più stretta collaborazione con il Centro Nazionale Opere Salesiane-Formazione Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP). Tutto ciò consente una continua crescita tecnologica nei centri e la possibilità di offrire validi tirocini ai ragazzi nell’arco della loro formazione.
In collaborazione con i vari partner ogni anno i responsabili della formazione professionale organizzano dei Concorsi Nazionali per gli allievi del 3° anno. Lo scorso anno, per celebrare i 150 anni dell’unificazione dell’Italia i concorsi si sono svolti tutti a Torino. Quest’anno le sedi saranno sparse in varie località: Catania, Roma, Torino, Genova, San Donà, Este… In totale 200 giovani gareggeranno per realizzare dei “capolavori” – come recita il titolo del concorso – in vari settori: elettrico, grafico, alberghiero, meccanico, auto, informatico, serramentistico, e nelle aree linguistico-culturali e matematico-scientifiche.
Sarà un’occasione per tutti gli allievi di formazione professionale, che spesso provengono da esperienze negative maturate negli indirizzi scolastici prevalentemente logico-astratti, di dimostrare che esiste anche una “intelligenza nelle mani”, di cui essi sono autorevoli testimoni.
Mentre la Congregazione è impegnata a conoscere a approfondire la figura di Don Bosco in vista del bicentenario della sua nascita, non può sfuggire certamente il capitolo riguardante l’impegno profuso da questo grande educatore nel campo del lavoro e della formazione professionale dei suoi ragazzi. Dei contributi storico-critici in tal senso sono disponibili nei saggi di Josè Manuel Prellezo – recentemente nominato Direttore dell’Istituto Storico Salesiano – pubblicati sulla rivista “Rassegna CNOS” nelle tre uscite del 2009.
Pubblicato il 29/02/2012