(ANS – Port-au-Prince) – In occasione del secondo anniversario del terremo che il 12 gennaio 2010 devastò Haiti, il superiore della Visitatoria “Beato Filippo Rinaldi”, don Sylvain Ducange, ha scritto una lettera di ringraziamento a quanti si sono impegnati a sostenere la presenza salesiana in Haiti. Di seguito il testo integrale della lettera.

Oggi, 12 gennaio 2012, ricorre il secondo anniversario del terremoto che ha messo in ginocchio il nostro paese. Tutte le forze vive del paese sono state scosse. Le strutture ecclesiali, governative, educative sono state fortemente colpite e, per la maggior parte, distrutte. Lodevole è stata la solidarietà internazionale all’indomani di questo terribile sisma.

Nella sua prima lettera del 18 gennaio 2010 a tutta la Congregazione, il Rettor Maggiore, con un grido partito dal cuore, ha lanciato un appello di solidarietà a tutta la Congregazione: “Come in una famiglia tutti sono vicini ad un figlio malato, anche noi, spinti da una grande compassione, vogliamo venire incontro a questo bisogno straordinario e soccorrere concretamente questa Ispettoria colpita così gravemente… Invito quindi tutte le Ispettorie e tutte le case salesiane del mondo a far pervenire un aiuto significativo ai nostri fratelli che hanno bisogno di tutto”.

La risposta è stata immediata e generosa. A nome di tutti i Salesiani di Haiti, ringrazio sentitamente il nostro Rettor Maggiore che ci è stato vicino come Padre, come Don Bosco, incoraggiandoci a risollevarci affinché potessimo impegnarci nell’educazione dei ragazzi e dei giovani più bisognosi.

Apprezzo e ringrazio l’intervento immediato delle Procure, delle ONG salesiane del mondo intero, delle Ispettorie, dei benefattori, dei volontari, delle organizzazioni internazionali che ci sono vicine, i simpatizzanti dell’Opera salesiana, per l’entusiasmo e generosità mostrati soprattutto nel momento dell’emergenza. Il bilancio presentato dalla Fondazione Rinaldi ci consente di apprezzare ampiamente questo dinamismo e questa prontezza nei diversi interventi.

Grazie a Dio, siamo in piedi. L’opera di ricostruzione è iniziata. L’appello del Rettor Maggiore all’epoca della sua visita, un mese dopo il sisma, 12 febbraio 2010, risuona continuamente nei nostri cuori e rimane sulle nostre labbra: “Haiti deve rinascere… È ora di rimboccarsi le maniche… per creare una nuova cultura, mediante una nuova educazione in grado di costruire una nuova Haiti”. Ciò richiede coraggio, forza interiore, abnegazione, motivazione, superamento, carità, speranza, fede nella vita, nel futuro, fede in Dio, in noi stessi e negli altri, pazienza e perseveranza. Sogniamo per il nostro paese un’educazione grazie alla quale i ragazzi e i giovani diventeranno veri protagonisti.

Voi, che continuate il cammino con noi, abbiate fiducia. Siateci vicini. Abbiamo bisogno di essere accompagnati, sostenuti, compresi, rispettati e soprattutto amati. Grazie a coloro che, attraverso la Fondazione Rinaldi, il nostro Ufficio di Pianificazione e Sviluppo, partecipano a questo nobile compito di costruzione e di ricostruzione per offrire ai ragazzi e giovani più vulnerabili della nostra società un’educazione che risponda ai loro bisogni affinché credano in un futuro migliore.

Nel celebrare il 75° anniversario della presenza dei Salesiani nel paese, rinnoviamo il nostro impegno per i giovani affinché noi, attraverso le nostre attività educativo-pastorali, possiamo aiutarli ad “essere buoni cristiani e onesti cittadini” di cui ha tanto bisogno il paese. Così saranno rispettate la loro dignità di uomini e la loro capacità di decisione; riconosciuta la loro libertà e valorizzate le loro competenze. Siamo determinati a costruire sulla Roccia.

Aiutateci a dire Sì alla vita promuovendo i valori civici, morali, culturali, educativi e spirituali in ciascuno dei nostri centri e nel cuore di ogni nostro giovane.

Don Ducange Sylvain, sdb
Visitatore

(traduzione a cura della redazione)

Pubblicato il 12/01/2012