(ANS – Montevideo) – Un anno e mezzo fa iniziò ad operare l’impresa socio-produttiva “Ñandé” dell’Ispettoria “San Giuseppe” dell’Uruguay, pensata per elaborare e costruire case prefabbricate in legno. Nel corso del 2011 è stato edificato l’impianto di produzione di Casavalle (quartiere periferico di Montevideo) e il 25 ottobre è stato inaugurato lo stabilimento industriale che mira a costruire abitazioni per i più bisognosi.
All’inaugurazione erano presenti il Presidente della Repubblica, on. José Mujica, l’arcivescovo di Montevideo, mons. Nicolas Cotugno, sdb, mons. Milton Troccoli, vescovo ausiliare di Montevideo, il sindaco della città, Prof.ssa Ana Olivera, l’Ispettore dell’Uruguay, don Daniel Sturla, il Direttore del Movimento Tacurú, don Leonel Burone, 30 salesiani dell’Ispettoria, un gran numero di educatori movimento Tacurú, membri di varie organizzazioni civiche e statali e semplici amici dell’opera salesiana.
“Ñandé”, che in guaraní significa “noi” o “tra di noi” si definisce come un’impresa socialmente impegnata, dato che il suo scopo è quello di costruire soluzioni in legno, per rendere possibile l’accesso all’abitazione ai cittadini tradizionalmente più marginalizzati, attraverso un sistema partecipativo e inclusivo. L’impresa ha tra i suoi compiti anche quello di finanziare progetti sociali e sostenere la Scuola di Artigianato Don Bosco del Movimento Tacurú, offrendo la possibilità di formazione ed educazione ai giovani che lì studiano. L’impresa è promossa dalla comunità salesiana e ha ricevuto un sostegno iniziale per il finanziamento da parte di una fondazione svizzera, grazie all’opera di mediazione della Procura salesiana svizzera.
Mons. Cotugno ha avuto il compito di benedire lo stabilimento industriale, mentre al Presidente Mujica è spettato l’onore di segare il particolare “nastro” inaugurale, realizzato, in accordo alle specificità del progetto, in legno.
L’architetto Ugarte, da parte sua, si è impegnato a coinvolgere le autorità presenti, sottolineando il significato di “Ñandé” ed esortando a che il termine “noi” non rimanga “un semplice slogan”. “Fare insieme significa apportare quello che solo ognuno di noi può mettere, affinché quest’iniziativa vada avanti”, ha concluso.
Pubblicato il 02/11/2011