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6/8/2011 - Polonia - Totus tuus, i tre amori di Don Bosco: l’Eucaristia, il Papa e Maria
Foto dell'articolo -POLONIA – TOTUS TUUS, I TRE AMORI DI DON BOSCO: L’EUCARISTIA, IL PAPA E MARIA

(ANS – Częstochowa) – La terza giornata dei lavori del VI Congresso internazione di Maria Ausiliatrice ha visto riunite, in modo particolare, le tre passioni di Don Bosco e che caratterizzano la spiritualità salesiana: l’Eucaristia, il Papa e Maria.

L’Eucaristia ha aperto la giornata. Il Rettor Maggiore nell’omelia ha scelto quale frase sintesi del Pontificato di Giovanni Paolo II “Non vorrei altro che ridare Dio al mondo”. “Penso che questa sia la causa che più gli è stata a cuore, per cui ha portato il Vangelo a tutti i confini del mondo e ne ha parlato in tutti i fori dove gli veniva fatto l’invito a rivolgere una sua parola. Giovanni Paolo II una lampada che risplende, illumina la mente e riscalda il cuore. Un uomo, un credente, un pastore, un vicario di Cristo, che ha parlato con la sua parola e con la sua vita”.

Dopo la Messa, ai piedi della Madonna Nera, si sono radunate attorno alla loro Superiora generale, Madre Yvonne Reungoat, le FMA presenti al congresso e hanno rinnovato i voti e pregato, insieme a tutti i presenti, per tutto l’Istituto, affidandolo alla Madonna. Cosi, con l’affidamento a Maria, hanno avuto inizio le celebrazione per il 140° anniversario di fondazione dell’Istituto FMA.

La prima parte della giornata ha avuto lo stesso ritmo del giorno precedente: relazione, testimonianza e esperienze. Padre Jan Pach, della comunità paolina che anima il tempio di Jasna Góra, ha presentato una relazione - “Maria di Jasna Góra a Częstochowa chiamata Madonna Nera” – sulla storia del santuario e del quadro in esso conservato dal 1382. Padre Pach ha poi descritto l’immagine e il simbolo del’icona mariana. “La fiducia dei Polacchi e dei pellegrini di tutto il mondo nell’intercessione della Madonna di Jasna Góra si esprime nel crescente aumento dei pellegrini. Negli ultimi anni sono giunti al santuario oltre quattro milioni di pellegrini, tra cui più di 170 mila pellegrini a piedi l’anno”.

La figura presentata nello spazio “Testimonianza” è stata quella del neo beato Giovanni Paolo II. Testimone d’eccezione il card. Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, per quarant’anni segretario personale del neo beato. “Sono felice che la sua figura sia per voi molto significativa. Giovane studente conobbe i salesiani mentre frequentava la parrocchia da loro animata; lì si formò. Un giorno, recandosi per la messa, trovò la chiesa vuota, i salesiani erano stati deportati a Oświęcim”.

Il prelato ha ricordato come Giovanni Paolo II abbia lasciato una grande eredità spirituale dove la preghiera ha avuto un ruolo centrale. “Spesso si prostrava davanti al Santissimo; lì aveva un tavolino, la carta. Era il suo posto privilegiato”.

Facendo memoria del giorno dell’elezione a successore di Pietro e del suo pontificato ha detto: “Nel giorno della Conclave mi disse: ‘Guarda, cosa mi hanno fatto!’. Era orgoglioso della cultura e della storia della sua Patria, la Polonia, ma con tanta facilità si apriva alle altre culture. Conosceva tante lingue, mai aveva bisogno di un’interprete. Cambiò i sistemi economici e politici con la forza di un gigante. Papa Benedetto XVI ha detto: ‘Giovanni Paolo II ci a aiutato a non avere paura perché la verità garantisce la libertà’”.

Ha poi aggiunto “Giovanni Paolo II non disponeva di armi se non quella della Parola di Dio. È stato un gigante della fede. Il motto “Totus Tuus” non erano parole vuote. Nella sua persona abbiamo ricevuto una saggia guida in questo difficile mondo odierno”

A conclusione dell’intervento è stato proiettato in sala un filmato su Giovanni Paolo II. 

L’esperienza proposta è stata quella di sr. Rosalina Ravasio fondatrice della “Comunità Shalom”, a Palazzolo Sull’Oglio (Italia), per ragazzi tossicodipendenti e che soffrono i disagi tipici della gioventù. La religiosa ha raccontato come, all’interno della comunità, abbia avviato un gruppo giovanile dell’ADMA chiamato “Potenza di fuoco con Maria Ausiliatrice”; “Maria è veramente una presenza speciale e unica per il nostro cammino di guarigione e di liberazione”. Ha fatto seguito il racconto di alcune ragazze che hanno condiviso il loro percorso, prima tragico e poi, grazie alla Comunità Shalom, di speranza. 

Il pomeriggio è stato aperto con l’adorazione eucaristica, celebrazione di preghiera vissuta con profondità, in varie lingue. Ha fatto seguito un congruo tempo di lavoro in gruppi linguistici.

La serata si è conclusa con la preghiera dell’”Appello” nel santuario di Jasna Góra, una invocazione per i malati, i sofferenti, i perseguitati a causa della fede e per chi si trovano nelle difficoltà.

Il programma e i testi degli interventi sono disponibili sul sito dell’ADMA.

Pubblicato il 06/08/2011

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