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Da circa due anni i membri di un ristretto numero di ONG, per la maggior parte promosse dalle Congregazioni religiose, hanno realizzato un gruppo di lavoro, interno al Comitato delle ONG in materia di migrazioni, che collabora e si confronta sul tema delle migrazioni e il traffico di esseri umani. Ai primi di maggio i membri di questo gruppo di lavoro hanno deciso di avviare un vero e proprio Comitato per combattere il traffico di esseri umani e hanno approvato la proposta di iniziare le attività nel mese di giugno.
Il Comitato contro la tratta affronterà la questione del traffico di esseri umani nei settori chiave dello sfruttamento sessuale, con particolare attenzione sul fronte della domanda, del lavoro, dell’espianto di organi e delle adozioni illegali.
Il Nucleo Centrale del Comitato delle ONG avrà il ruolo di coordinare il Comitato ed eserciterà un modello collaborativo di leadership. I membri principali del gruppo sono: don Thomas Brennan (dei Salesiani di Don Bosco), sr. Ilaria Buonriposi (Vivat International, delle Suore Missionarie Comboniane); sr. Leonir Chiarello (delle Missionarie di San Carlo - Scalabriniane); sr. Winifred Doherty (Suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore); e sr Catherine Ferguson (dell’UNANIMA International).
Durante la prima riunione del Comitato, un membro dell’Ufficio dello Speciale Rappresentante del Segretario generale sulla violenza contro i bambini ha presentato gli sforzi dell’Ufficio per combattere il problema del traffico di esseri umani, soprattutto dei bambini. Dopo un vivace dibattito si sono gettate le basi per la futura collaborazione. Anche l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) hanno promesso il loro apporto.
La piaga del traffico di esseri umani è in maniera sempre più evidente un problema mondiale che necessita di essere affrontato. I dati sul traffico di esseri umani, come per molte altre attività clandestine o illegali, sono imprecisi; ma l’esperienza delle ONG sul campo e il monitoraggio degli Stati membri, in merito alla tratta nei rispettivi territori, forniscono indicazioni molto chiare sulla gravità della situazione.
La creazione di un Comitato contro la tratta dimostra che le Congregazioni religiose impegnate su questo fronte prendono davvero sul serio la lotta alla tratta. La messa in atto di questo comitato indica agli Stati membri e alle Nazioni Unite che la società civile e le congregazioni religiose possono collaborare con i governi nell’affrontare le cause che sono alla base della tratta degli esseri umani.
Pubblicato il 23/06/2011
