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La comunità salesiana di Taiwan si stava preparando ad accogliere la reliquia di Don Bosco già dallo scorso ottobre, ma data la piccola percentuale di cattolici nell’isola, appena lo l’1,4% della popolazione, i salesiani fino all’ultimo non hanno saputo quanta partecipazione attendersi. Per la cultura locale, inoltre, la peregrinazione di una reliquia è un fenomeno piuttosto difficile da comprendere ed anche le pratiche doganali e burocratiche, in un primo momento, sembravano complicarsi.
La sosta dell’urna, invece, si è tramutata in una grande festa che ha coinvolto, oltre alle comunità e alla Famiglia Salesiana, moltissimi cristiani ed anche persone di altre o nessuna fede.
Il 7 aprile, giorno in cui l’urna è giunta a Taiwan, il Presidente, il Primo Ministro e il Ministro degli Affari Esteri hanno inviato mazzi di fiori ed auguri per l’evento. Già da una settimana, inoltre, molti gruppi e parrocchie di diverse aree dell’isola avevano iniziato a chiamare per avvisare del loro arrivo per venerare la reliquia. Così nei quattro giorni di permanenza dell’urna, la parrocchia dedicata a Don Bosco, per l’occasione aperta 24 ore su 24, non è mai rimasta vuota. In media ogni giorno 1000 persone hanno visitato la chiesa e venerato l’urna, tanto che i 4000 oggetti ricordo della visita non sono stati sufficienti per tutti; i sacerdoti sono stati sempre impegnati nelle confessioni e sono state celebrate quasi 20 Messe, tutte molto partecipate.
Il momento più emozionate della visita si è avuto il 9 aprile, con la celebrazione della Giornata di Spiritualità della Famiglia Salesiana. Presso l’Università nazionale di Taipei, don Domingos Leong e sr. Tommasina Lee, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, hanno tenuto due conferenze e risposto alle domande dei partecipanti. Nella sessione successiva, don Francesco Tsang e la Salesiana Cooperatrice Wong Li Mang hanno condiviso le loro testimonianze; la giornata è proseguita con un festoso momento di convivialità, la celebrazione della messa con il rinnovo delle promesse per 35 Salesiani Cooperatori, un festival giovanile e una veglia di preghiera animati dai ragazzi, durata fino alla sera.
Molte persone hanno ricordato come nello stesso giorno di 125 anni fa, nel 1886, Don Bosco, durante la sua visita a Barcellona, sognava la futura espansione della sua opera, fino ai paesi dell’estremo oriente.
Pubblicato il 19/04/2011
