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1/3/2011 - Vaticano - Cercare nella cultura digitale simboli e metafore della Fede
Foto dell'articolo -VATICANO – CERCARE NELLA CULTURA DIGITALE SIMBOLI E METAFORE DELLA FEDE
(ANS – Città del Vaticano) – Ieri, 28 febbraio, Papa Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. A loro ha rivolto un appello a trovare nella cultura digitale simboli e metafore capaci di parlare del Regno di Dio all’uomo contemporaneo.

Ancora una volta Benedetto XVI è tornato a parlare di comunicazione digitale, manifestando così la sua attenzione alle attuali sfide della società ribadendo l’importanza del contributo dei credenti all’evangelizzazione e all’edificazione del Regno attraverso i linguaggi dei moderni media.

Il Papa si è rifatto al Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali rilasciato nello scorso gennaio, nel quale aveva sottolineato la capacità delle nuove tecnologie di trasformare non solo il modo di comunicare, ma anche le modalità stesse di pensare e apprendere.

Queste novità possono certo dar luogo a dei rischi – la perdita dell’interiorità, la superficialità nel vivere le relazioni, la fuga nell’emotività, il prevalere dell’opinione più convincente rispetto al desiderio di verità –; ma “la fede sempre penetra, arricchisce, esalta e vivifica la cultura, e questa, a sua volta, si fa veicolo della fede, a cui offre il linguaggio per pensarsi ed esprimersi”. Non bisogna temere le sfide delle modernità, ma “farsi attenti ascoltatori dei linguaggi degli uomini del nostro tempo, per essere attenti all’opera di Dio nel mondo”.

Per il Pontefice i cattolici, specie quelli impegnati nel mondo delle comunicazioni, devono permettere al “pensiero digitale” di interpellare la fede e la teologia, ascoltarne le domande e le richieste con attenzione e senza pregiudizi. Gesù utilizzava gli elementi della cultura e dell’ambiente del suo tempo: gregge, campi, banchetto, semi. Così, ha specificato il Papa “oggi siamo chiamati a scoprire, anche nella cultura digitale, simboli e metafore significative per le persone, che possano essere di aiuto nel parlare del Regno di Dio all’uomo contemporaneo”.

Benedetto XVI ha affrontato, infine, anche la “relazione sempre più stretta e ordinaria tra l’uomo e le macchine” mostrando anche in quest’occasione una ragionevole fiducia nel progresso tecnologico. Sono i valori spirituali, infatti, che permettono di promuovere una comunicazione veramente umana e questa è qualcosa d’irrinunciabile per l’uomo di ogni tempo, perché “è una risposta alla chiamata impressa nella nostra natura di esseri creati a immagine e somiglianza del Dio della comunione”.

Concludendo il suo intervento, Benedetto XVI ha indicato padre Matteo Ricci, S.J., quale modello per i moderni comunicatori, perché capace di attingere alle tradizioni e alla cultura in cui operava per annunciare il Vangelo in Cina.

Pubblicato il 01/03/2011

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