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21/2/2011 - RMG - La morte di don Rybinski: solidarietà e timore
Foto dell'articolo -RMG – LA MORTE DI DON RYBINSKI: SOLIDARIETÀ E TIMORE
(ANS – Roma) – La notizia della morte di don Marek Rybinski ha fatto rapidamente il giro del mondo catturando l’attenzione delle agenzie di stampa e suscitando perplessità e partecipazione. Diversi i messaggi pervenuti al Rettor Maggiore dei salesiani, tra questi anche quelli dei superiori maggiori di alcuni ordini religiosi. A Manouba manifestazioni di solidarietà.

La morte di don Marek Rybinski ha suscitato rabbia e perplessità. Sabato e domenica mattina si sono svolte due manifestazioni di solidarietà per l’uccisione del prete salesiano. Centinaia le persone che vi hanno preso parte tra i quali gli allievi della scuola con i loro genitori e numerosi exallievi che hanno testimoniato l’affetto per don Rybinski portando fotografie, cartelli e fiori nella scuola salesiana.

Domenica pomeriggio, presso la chiesa di La Goulette, dove ordinariamente s’incontra la comunità polacca, è stata celebrata una messa in memoria di don Rybinski alla quale ha partecipato moltissima gente, ambasciatori di varie nazioni, un rappresentante del Ministero degli Esteri e il Ministro per gli Affari Religiosi della Tunisia e lo stesso arcivescovo di Tunisi. La data dei funerali di don Rybinski non è stata ancora fissata.

Mons. Lahham Marun Elias, arcivescovo di Tunisi, in un’intervista concessa a Radio Vaticana andata in onda sabato ha dichiarato: “Sembra che sia nato in Tunisia un movimento islamista che si indirizza contro tutti i non musulmani. E questi hanno fatto, una settimana fa, una manifestazione davanti alla Sinagoga di Tunisi, dicendo agli ebrei di andarsene perché l’esercito di Maometto stava per arrivare. Il partito islamico di Tunisi ha detto che questi non dipendevano da lui. Ieri sul sito Internet del ministero degli Interni tunisino c’era la condanna dell’atto contro il prete salesiano, che diceva che questi gruppi sono dei fondamentalisti e che andavano condannati”.

La polizia tunisina ha rafforzato la sorveglianza e le guardie davanti alle chiese per protezione. Il governo punta il dito contro un “gruppo di terroristi estremisti” e ricorda che la Tunisia è sempre stata un Paese di pacifica coesistenza di culture e religioni. Mons. Lahham ha aggiunto: “i padri salesiani avevano ricevuto una lettera di minaccia scritta in francese ed indirizzata agli ebrei, che chiedeva loro i soldi e che diceva che se non li avessero dati, sarebbero venuti ad ammazzarli nella loro casa. Il padre ucciso era l’economo. Per la gente semplice, se non sei musulmano sei ebreo, e la lettera era firmata con una croce nazista”.

Messaggi di cordoglio e solidarietà sono arrivati a Don Pascual Chávez. Tra questi quelli del Superiore Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, Fratel Alvaro Rodriguez Echeverria, di Madre Yvonne Reungoat, Superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice, del Maestro Generale dei Domenicani, fra Bruno Cadoré, e del suo predecessore fra Carlos A. Azpiroz Costa, e di mons. Luc Van Looy, vescovo di Gent.

Da un’altra terra di missione caratterizzata dalle tensioni religiosi e dalla ricerca della democrazia, è giunta una testimonianza: “La triste notizia dell’assassinio del povero Marek ci unisce nonostante la distanza. Per questo ci sentiamo molto vicini in quest’ora di dolore per un confratello che è caduto. È avvenuto in un mese molto speciale nel quale facciamo memoria dei protomartiri salesiani… e penso non sarà l’ultimo. Gli ultimi avvenimenti della regione non promettono nulla di nuovo … è come la rivoluzione francese voluta dalla gente desiderosa di democrazia... però per cadere in altre dittature più terribili: quella dell’Islamismo integralista. Noi che lavoriamo qui, sappiamo come funziona”.

I salesiani della Delegazione di Malta, alla quale la comunità di Manouba fa diretto riferimento, si sono riuniti nella mattinata di sabato 19 per quello che doveva essere il ritiro trimestrale. La giornata è diventata un’occasione di preghiera e di lutto. Don Paul Formosa, Delegato ispettoriale di Malta, ha ricordato don Rybinski come “un salesiano che non ha mai smesso mai di sorridere, un salesiano pieno di zelo apostolico, un dono a tutti quelli che lo conoscevano”.

Le lezioni nella scuola salesiana di Manouba continuano normalmente.

Pubblicato il 21/02/2011

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