Anche quest’anno, come negli ultimi, il messaggio che il Papa consegna per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali concerne internet. Una attenzione determinata dalla trasformazione tecnologica e culturale in atto che sta creando “un nuovo modo di apprendere e di pensare, con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione”.
Il Papa ricorda che “come ogni altro frutto dell’ingegno umano, le nuove tecnologie della comunicazione chiedono di essere poste al servizio del bene integrale della persona e dell’umanità intera”. La comunicazione sta diventando, culturalmente e fattivamente, condivisione. Occorre, però, fare attenzione ad “alcuni limiti tipici della comunicazione digitale: la parzialità dell’interazione, la tendenza a comunicare solo alcune parti del proprio mondo interiore, il rischio di cadere in una sorta di costruzione dell’immagine di sé, che può indulgere all’autocompiacimento”.
Il Pontefice fa particolare riferimento ai social network dove “nella ricerca di condivisione, di ‘amicizie’, ci si trova di fronte alla sfida dell’essere autentici, fedeli a se stessi, senza cedere all’illusione di costruire artificialmente il proprio ‘profilo’ pubblico” e chiede una nuova risposta alla domanda evangelica “chi è il mio prossimo?”. Se il Papa invita a una corretta presenza in rete, ricorda “che il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone a tutti i livelli della nostra vita”, invocando uno stile cristiano di presenza nel mondo digitale. “Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, - scrive il Pontefice - ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita”.
Superando alcune logiche tipiche del web – popolarità e quantità – Benedetto XVI ricorda che “la verità del Vangelo non è qualcosa che possa essere oggetto di consumo, o di fruizione superficiale, ma è un dono che chiede una libera risposta”. Diretto è l’invito ai cristiani ad essere consapevolmente e responsabilmente creativi nella rete di rapporti dell’era digitale “perché questa rete è parte integrante della vita umana”. “La verità che è Cristo, in ultima analisi, è la risposta piena e autentica a quel desiderio umano di relazione, di comunione e di senso che emerge anche nella partecipazione massiccia ai vari social network”.
Prima di concludere, il Papa si rivolge ai giovani invitandoli “a fare buon uso della loro presenza nell’arena digitale” e rinnovando l’appuntamento alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, evento che la cui preparazione deve molto ai vantaggi delle nuove tecnologie.
A breve il Dicastero e l’Ambito per la Comunicazione Sociale dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice predisporranno una serie di materiali per una efficace celebrazione della 45a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Pubblicato il 24/01/2011