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25/11/2010 - Bolivia - I Vescovi della Bolivia difendono e manifestano solidarietà a mons. Tito Solari
Foto dell'articolo -BOLIVIA – I VESCOVI DELLA BOLIVIA DIFENDONO E MANIFESTANO SOLIDARIETÀ A MONS. TITO SOLARI
(ANS – La Paz) – La Conferenza Episcopale Boliviana esprime la sua profonda preoccupazione per gli attacchi e le minacce proferite nei giorni scorsi contro mons. Tito Solari, salesiano, arcivescovo di Cochabamba, in seguito alle sue dichiarazioni dello scorso giovedì 18 novembre, riguardanti il delicato problema dei giovani coinvolti nella vendita della droga nella zona del Chapare, Cochabamba.

La Conferenza Episcopale Boliviana (CEB) si è fatti avanti per difendere e sostenere l’arcivescovo di Cochabamba, mons. Tito Solari, sdb, attraverso un comunicato letto dal segretario generale della CEB, mons. Oscar Aparicio.

Secondo il documento, il sequestro o la scoperta di fabbriche della droga in varie parti del paese sono notizie frequenti e, sia la realtà e, sia la gravità del traffico di droga sono stati riconosciuti anche dallo stesso Presidente, Evo Morales; nemmeno è la prima volta che qualcuno si riferisce a questi problemi, che sono oggetto di diversi reportage dei media.

“Come Chiesa boliviana siamo solidali con mons. Tito, per il suo essere un vescovo che s’identifica col suo popolo e che è consapevole dei mali che lo affliggono; per la sua presenza a contatto con la gente, giorno per giorno, nel corso di decenni di servizio, che alza un grido di allarme perché è in gioco l’integrità fisica e spirituale di tanti bambini e giovani”, riporta la nota.
 
Nel comunicato la CEB segnala come le dichiarazioni di mons. Solari non avessero l’intenzione di depositare una denuncia e le sue parole “non hanno preteso criticare e tanto meno attaccare nessuno, ma farsi eco dell’inquietudine di operatori pastorali, educatori, genitori e giovani, a causa dalla grave minaccia del narcotraffico nel Chapare”.

Il clero ha sottolineato il lavoro che mons. Solari svolge a Cochabamba in contesti come la realtà delle carceri, i bambini di strada o la problematica dell’acqua, “azioni che gli danno sufficiente autorità morale per pronunciarsi su tali questioni”.

Il giorno dopo che mons. Solari ha espresso che nei villaggi del Chapare i bambini offrono cocaina ai turisti, ha ricevuto delle interrogazioni del Governo, che attraverso ministri e viceministri gli ha richiesto di presentare una denuncia formale e le prove di quanto affermato.

A queste interrogazioni si aggiungono i membri dell’assemblea nazionale e dipartimentale del partito governativo, il Movimento al Socialismo (MAS), e cinque sindaci dell’area del Chapare, che gli hanno chiesto di chiedere scusa perché ritengono starebbe pregiudicando la dignità dei bambini della regione.

Ieri, dirigenti e coltivatori di coca del tropico di Cochabamba, settore filogovernativo, si sono recati a La Paz per protestare ed esortare mons. Solari a ritirare le sue denunce, minacciandolo di richiedere la sua espulsione in caso contrario.

“La parola dei vescovi e dei pastori deve essere accolta con umiltà e desiderio di vivere nella verità e, naturalmente, evitando la violenza, la squalifica e qualsiasi tipo di manipolazione interessata”, si legge nel comunicato.

Pubblicato il 25/11/2010

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