Al mattino del 28 gennaio, nella prima chiesetta costruita dai salesiani ad Ushuaia già sul finire del 1800, la comunità educativa salesiana ha celebrato la preghiera delle lodi presiedute dal Rettor Maggiore. Al termine della celebrazione il direttore della comunità salesiana, don Daniel Antúnez, ha portato Don Chávez nel cantiere limitrofo per mostrare i lavori di ristrutturazione di una scuola che il governo locale vuole affidare all’animazione dei salesiani; una scuola che in breve sarà in grado di accogliere 900 allievi della primaria e della secondaria.
“Per quale squadra tifi? Quanti anni hai? Che scuole frequenti?”, sono alcune delle semplici e amichevoli frasi che Don Chávez ha rivolto ai giovani della comunità educativa di Ushuaia istaurando con loro un dialogo di confidenza e di simpatia.
Una visita guidata al Parco Nazionale “Tierra del Fuego” ha dato al Rettor Maggiore e ai salesiani che lo accompagnavano la possibilità di ammirare la meraviglia della natura e apprezzare, ascoltando la guida, il grande contributo dai primi salesiani, in particolar modo padre De Agostini, nella scoperta del territorio.
La mattinata si è conclusa con la celebrazione dell’Eucaristia nella chiesa parrocchiale di Ushuaia. Accanto al Rettor Maggiore il direttore della comunità salesiana e il nuovo superiore dell’Ispettoria dell’Argentina Sud, don Angel Fernandez Artime. Nell’omelia Don Chávez ha richiamato le figure di santità giovanile nate dal carisma salesiano: Domenico Savio, Laura Vicuña e, soprattutto Ceferino Namuncurá. Ai ragazzi e giovani presenti ha consegnato la ricetta della santità: avere una visione della realtà e della vita, lasciarsi guidare nel cammino dell’educazione e, soprattutto, avere Gesù come amico.
Dopo la comunione, alcuni dei presenti, adulti e giovani, hanno portato al Rettor Maggiore dei doni in segno di stima e affetto, “li accetto come successore di Don Bosco, so che gli volete bene”. La celebrazione si conclusa con l’inaugurazione e la benedizione di una statua del beato Ceferino Namuncurá.
Nel pomeriggio il Rettor Maggiore si diretto verso Rio Grande. Qui, nella chiesa parrocchiale “San Juan Bosco”, la Famiglia Salesiana e i giovani della città hanno partecipato ad una Eucaristia. Tre gli impegni che il Rettor Maggiore ha consegnato: avere la stessa passione di Don Bosco, mettere al centro dell’azione pastorale i giovani e portare loro il vangelo. La raccolta delle offerte è stata devoluta ai salesinai di Haiti, vittime del Terremoto del 12 gennaio.
Al termine della celebrazione il portavoce della municipalità di Rio Grande ha dato lettura del decreto che conferisce a Don Chávez il titolo di “Ospite d’Onore”; a consegnare il titolo e una targa il segretario per le Attività Produttive. Alle autorità locali hanno fatto seguito, come al mattino, i cooperatori che hanno offerto alcuni doni.
Negli incontri con le due comunità educative, Don Chávez non ha perso occasione per spiegare che la riconfigurazione della presenza salesiana in Argentina deve essere un segno di speranza e una occasione di rilancio del carisma salesiano e, presentando il nuovo Ispettore, ne ha evidenziato la totale disponibilità per l’incarico ricevuto. In ambedue le cittadine la visita del IX successore di Don Bosco ha suscitato l’interesse dei media locali.
Pubblicato il 29/01/2010
