Spagna – Don Bosco, un patrono per tutti i gusti |
Israele – Da oltre 120 anni produttori di vino |
Argentina - Limportante ruolo dellopera salesiana nello sviluppo dellenologia |
Nel corso della manifestazione sono intervenuti due salesiani: don Sabino Frigato e don Egidio Deiana. Il primo, docente dell’Istituto teologico Internazionale “Don Bosco” di Torino, ha presentato la figura del santo che seppe incarnare i valori contadini, tipici della sua terra. Don Deiana, invece, ha presentato il lavoro di educazione e formazione che i salesiani svolgono nei centri di formazione professionale, soprattutto in quelli agricoli.
La simpatia di Don Bosco per i campi e le vigne proviene dalla sua vita trascorsa in campagna, a soli 12 anni custodiva mucche e faceva il vignaiolo a Moncucco. La vigna del fratello Giuseppe, denunciata come proprietà di Giovanni, costituì la dote necessaria per essere ordinato sacerdote, come richiedeva la consuetudine ecclesiastica. Non a caso dunque, nelle vigne del Monferrato, Don Bosco portò spesso i suoi ragazzi a vendemmiare e a festeggiare la Madonna del Rosario.
La passione di Don Bosco per questo argomento emerge anche dalle testimonianze di vecchi vitivinicoltori della zona di Chieri, oltre che dai suoi scritti sul “Galantuomo”, rubrica pubblicata nella collana mensile “Le letture cattoliche”. Proprio in uno dei suoi articoli del 1857 si legge: “Il vino fa bene se buono e bevuto con discrezione; l`eccesso nel bere abbrevia la vita ed è causa infausta di guai e di miseria per tante famiglie”.
Nella biografia del Santo si parla infatti di un libro intitolato “L`enologo italiano”, un piccolo volume scritto forse a fine 1844, nel quale si spiegavano in modo semplice e divulgativo la coltura della vite, le condizioni di una buona cantina, la preparazione di botti e tini e come produrre vino.
Pubblicato il 17/03/2009